Picchetto d’onore per l’addio al poliziotto 

In tanti per salutare Lorenzo De Gennaro stroncato da una malattia a 56 anni, corona di fiori dal capo della polizia

GIULIANOVA. Il picchetto d’onore dei colleghi e la corona di fiori del capo della polizia Lamberto Giannini per l’ultimo saluto a Lorenzo De Gennaro, il poliziotto in servizio alla questura di Teramo stroncato da un male a 56 anni.
In tantissimi ieri mattina si sono ritrovati nella chiesa di San Flaviano a Giulianova per i funerali dell’assistente capo, nome storico della sala operativa del 113 e delle volanti. Lacrime e ricordi in un addio commosso a cui hanno partecipato gli agenti del 113, delle volanti e della polizia stradale accanto a tantissimi amici e familiari.
Originario della Campania, da tempo era arrivato nel Teramano e viveva a Giulianova.
Era entrato nella polizia nel 1993 dopo aver frequentato la scuola di Bolzano ed era stato subito assegnato al Reparto mobile di Milano. Nel 1995 era stato trasferito al reparto mobile di Napoli e l’anno successivo alla questura del capoluogo campano. Nel 2005 era stato trasferito alla questura di Teramo dapprima come operatore della squadra volante e successivamente come operatore tutor del 113 di cui in breve tempo era diventato un volto noto proprio per la sua grande disponibilità nei confronti dei cittadini. Una disponibilità a cui si aggiungeva una grande capacità organizzativa.
Così lo ha ricordato un collega che con lui ha condiviso tanti turni di servizio: «Era il poliziotto che tutti avremmo voluto incontrare: come cittadini e cole colleghi. Faceva sempre il gioco di squadra, pronto a dare una mano a chiunque ne avesse bisogno. E lo faceva sempre con grande coinvolgimento. La gente si fidava da subito proprio perché lui riusciva a trasmettere quella sicurezza e quel senso dello Stato che gli appartenevano. Ha sempre risolto con grande attenzione tutte le questioni che si è trovato davanti. La sua professionalità resterà un faro per tutti noi. Lui diceva sempre che quando incontri la gente devi trasmettere il senso dello Stato e questo lui lo faceva sempre».
E per tutta la giornata di venerdì c’è stato un mesto pellegrinaggio di colleghi nella camera ardente allestita nella casa funeraria Gerardini di Giulianova con decine di poliziotti che si sono stretti al dolore dei familiari.(d.p.)
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