Picchia la convivente incinta: camionista finisce a processo 

L’uomo della Val Vibrata accusato di aver colpito la donna con un pugno sulla pancia e con una sedia E un papà teramano va a giudizio per aver aggredito la moglie davanti ai figli dopo la separazione

TERAMO. Nell’Italia dei femminicidi senza tregua numeri e storie di maltrattamenti continuano a scandire la cronaca quotidiana, soprattutto nelle aule di tribunale. Nonostante nuove leggi, norme giuridiche di più immediata e veloce applicazione (vedi il Codice rosso) e una maggiore consapevolezza.
L’ultimo caso è quello di un 35enne camionista originario del Marocco e residente in Val Vibrata che ieri è stato rinviato a giudizio dal gup Marco Procaccini con la pesante accusa di aver maltrattato e preso a schiaffi la compagna incinta . A fare la drammatica cronaca le parole del capo d’imputazione: «Avendo saputo che la parte offesa era incinta e temendo che la stessa non voleva abortire la colpiva con un pugno sulla pancia». L’uomo, inoltre, è accusato di averle inviato più messaggi minatori del tipo: «Vengo a picchiarti» o «Ti spezzo le gambe».
Nel capo d’imputazione, in particolare, la Procura fa riferimento a un episodio in cui l’uomo sarebbe entrato nell’abitazione colpendola con piatti, bicchieri e una sedia. «Dopo l’intervento delle forze dell’ordine», si legge ancora negli atti giudiziari, «ritornava nell’abitazione della parte offesa e tentava di farvi ingresso contro la volontà della donna forzando la porta d’ingresso e la serranda della finestra del balcone senza riuscirci». I fatti contestati si riferiscono a un periodo compreso tra luglio e novembre del 2023.
Ed è un’altra dolente cronaca giudiziaria a raccontare l’ennesimo caso di donne picchiate e maltrattate, di quelli che ormai scivolano nelle aule di giustizia come nella matrice di un ciclostile: drammaticamente uguali. A volte con particolari sempre più violenti a fare la differenza. Come in questo caso: una donna presa a botte dal marito prima e dopo la separazione davanti ai due bambini piccoli. Dopo la denuncia della donna per l’uomo è scattato il divieto di avvicinamento con tanto di provvedimento del tribunale dei minori che gli ha sospeso la responsabilità genitoriale È stato rinviato a giudizio per lesioni e maltrattamenti.
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