Picchia la fidanzata in discoteca e tenta di violentarla dentro casa 

Un 23enne è accusato di aver reso un inferno la vita della ragazza aggredendola per oltre tre anni La procura: lei presa di mira anche quando era incinta, le impediva di frequentare gli amici per gelosia

TERAMO. Per oltre tre anni, da novembre 2019 a gennaio 2023, l’ha molestata e minacciata, picchiata e seguita ovunque. Tutto per motivi di gelosia e anche quando lei era incinta. Un ventitreenne di Silvi Marina è accusato di atti persecutori e tentata violenza sessuale verso la fidanzata, ora ex. Il pubblico ministero Silvia Scamurra ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. La vittima, una coetanea che vive in provincia di Pescara, assistita dall’avvocato Alessandro Mascitelli, è pronta a costituirsi parte civile e a chiedere il risarcimento dei danni.
Secondo la ricostruzione della procura, il giovane ha provocato nella ragazza «un perdurante e grave stato di ansia e comunque di paura per la propria incolumità personale», assumendo comportamenti possessivi nei suoi confronti, non soltanto a livello verbale ma anche fisico. Più nel dettaglio: le impediva di frequentare gli amici, le controllava sistematicamente il telefono, reagiva con ira alla scoperta di messaggi altrui fino a contattare i presunti rivali e a minacciarli.
Pochi mesi dopo aver iniziato la frequentazione con la vittima, l’ha raggiunta in discoteca, facendole una scenata di gelosia, inseguendola anche fuori dal locale e spintonandola con una forza tale da farla cadere a terra: non pago, l’ha seguita fino all’abitazione, per poi danneggiare il portone esterno. In un’altra occasione, pur consapevole del fatto che lei fosse incinta, l’ha picchiata in strada, davanti a un negozio di Pescara. Senza considerare le «spaventose scenate di gelosia» che, in più circostanze, hanno spinto la giovane a chiamare ripetutamente le forze dell’ordine. Come quando, mentre erano in macchina sul lungomare di Silvi, dopo averle strappato di mano il telefono che pretendeva di controllare temendo il tradimento, l’indagato ha danneggiato l’auto, prima di prenderla a pugni in testa. Qualche giorno dopo, messo al corrente della decisione della compagna di interrompere la relazione, il fidanzato stalker ha reagito con la consueta violenza, mandando in frantumi il parabrezza della macchina di lei e rompendole il cellulare.
L’episodio più grave è avvenuto all’uscita di una discoteca di Pescara, dove indagato e vittima si erano incontrati casualmente trascorrendo insieme la serata. Il ventitreenne ha costretto la ex a riaccompagnarlo a casa, quindi l’ha obbligata a entrare nell’abitazione, dove ha tentato di avere un rapporto sessuale.
A distanza di due giorni, nel momento in cui la ragazza si è presentata all’appuntamento che le aveva chiesto in piazza Salotto a Pescara, il giovane non ha atteso nemmeno che lei scendesse dall’auto, attaccandosi alla maniglia della macchina ancora in movimento e tentando di salire sul tettuccio. Nel corso dell’ultimo litigio, lui le ha rotto un dito.
Ora l’indagato ha venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti o chiedere di essere interrogato. Poi la procura deciderà se sollecitare l’archiviazione o il rinvio a giudizio.
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