Pietrisco accumulato in spiaggia: c’è il via libera alla triturazione 

Lavori affidati e pagati dai privati nei tratti in concessione e dal Comune in quelli di arenile libero La ghiaia portata dal mare non può essere rimossa ma solo trasformata e deve restare sul posto

ALBA ADRIATICA. Via libera del Comune di Alba Adriatica alla triturazione del pietrisco in spiaggia. Gli operatori della zona nord e centrale della riviera, alle prese i primi con l’erosione e con la presenza di breccia in spiaggia e i secondi prevalentemente con il secondo problema naturale, possono iniziare con la frantumazione del materiale inerte che, per legge, deve restare in loco. Insomma il sedimento non può essere rimosso, bensì trasformato: e trattandosi di materiale autoctono deve restare dov’è. La Regione aveva dato l’ok alla frantumazione della breccia riversata in battigia dal mare affidando al Comune di Alba ogni autorizzazione al riguardo. Autorizzazione che l’ente, di volta in volta, in base ai richiedenti rilascia. Nella zona nord diversi concessionari hanno chiesto e ottenuto il via libera ai lavori lungo l’arenile all’altezza delle rispettive concessioni demaniali. Sono già diversi i balneatori che stanno provvedendo alla triturazione a proprie spese, altri lo faranno a breve. Anche il Comune, nei tratti di spiaggia libera, potrà provvedere in tal senso affidando a un’impresa l’incarico.
Alba Adriatica prepara così il proprio arenile per la stagione balneare, aspettando altri due interventi: il ripascimento programmato, finanziato dalla Regione a cui sempre l’ente locale deve affidare l’appalto, e la maxi opera di protezione della spiaggia dall’erosione con le barriere rigide parallele, che sono una certezza ma per le quali manca la data di inizio lavori: questa si conoscerà non appena la Regione Abruzzo avrà affidato i lavori esaurita la procedura di gara. Mentre viene preparata la spiaggia, il problema da affrontare per gli operatori riguarda l’ordinanza regionale che fissa la balneazione dal 1° giugno al 15 settembre, mentre la Capitaneria di porto relativamente alla sicurezza fa decorrere l’obbligo del salvamento dal 18 maggio alla metà di settembre. Gli operatori sono in difficoltà per il reperimento, specie a maggio, dei bagnini. Le varie sigle chiedono un intervento chiaro della politica per risolvere il nodo su balneazione e sicurezza.
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