l’odissea di una donna di roseto 

Positiva da 14 giorni ma non risulta 

Il tampone di conferma da parte della Asl è saltato per una svista

ROSETO. È un’odissea ancora senza soluzione la storia di Arianna Di Antonio, residente a Roseto, che lo scorso 14 ottobre dopo aver fatto il tampone in una struttura sanitaria privata è risultata positiva, e che avrebbe dovuto effettuare il 21 ottobre alle 12 un altro tampone, di conferma o meno, nel parcheggio antistante al Globo, così come concordato con il Siesp (servizio di igiene epidemiologia e sanità pubblica) di Teramo grazie al suo medico di famiglia, la dottoressa Alessandra Di Sante. «Ciò che è successo ha dell’incredibile», scrivono Arianna e il marito Marco Valentini in una lettera, «dopo sette giorni di attesa dal primo tampone, c’è stata la convocazione per il 21 ottobre alle 12. Nel luogo dell’appuntamento c’erano anche altre persone che, dopo due ore di attesa e inutili tentativi, finalmente riuscivano a parlare con un operatore del Siesp, che dichiarava esserci stato un malinteso. Diversamente da quanto comunicato ai poveretti in attesa di tampone, il Siesp dichiarava che a causa di un contrattempo gli operatori erano ancora impegnati a fare i tamponi sul territorio di Silvi, e che solo dopo si sarebbero recati a Roseto, esortando di pazientare». La signora Di Antonio ha quattro figli e vorrebbe avere certezza della sua situazione. «Chiediamo al Siesp di voler attivare con sollecitudine emergenziale le dovute azioni», concludono Di Antonio e Valentini, «per permetterci di conoscere la necessità di procrastinare lo stato di isolamento a cui per senso civico ci siamo sottoposti».( l.v.)
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