«Questa è un sconfitta di tutti noi»

«Non si può morire di freddo. In quelle case hanno trovato rifugio per anni persone che un tetto non lo hanno, gli invisibili, gli scomodi, i reietti. A loro si sommano decine e decine di individui...

«Non si può morire di freddo. In quelle case hanno trovato rifugio per anni persone che un tetto non lo hanno, gli invisibili, gli scomodi, i reietti. A loro si sommano decine e decine di individui che dormono in fondaci, roulotte, case fatiscenti, in macchina, famiglie e singoli che hanno un tetto ma non hanno riscaldamento, luce e acqua»: così in una nota congiunta Casa del Popolo, il Centro politico Santacroce e il Collettivo Malelingue intervengono sulla tragedia di via Longo.
E così continuano nella nota: «La classica storia dell'Italia, paese del giorno dopo. Passata la tragedia si puntano i fari sul problema. Proprio non possiamo evitarle le tragedie? Da destra in questi giorni vediamo la totale chiusura sul tema con la bocciatura del progetto di villa Pavone, a sinistra abbiamo chiesto pubblicamente incontri su incontri ma alla fine non si è arrivati a un bel niente. Nulla di concreto su via Longo e sulla situazione del patrimonio Erp, l'Ater è in contrapposizione con il Comune.
Non si collabora in nessun modo e a pagare siamo tutti.
C'è chi paga per la propria l'indifferenza, c'è chi paga per non aver fatto abbastanza e c'è chi paga con la vita.
Non si può morire di freddo Tutto fermo sul diritto alla casa. Perché? Questa è una sconfitta collettiva».