Risonanza magnetica affidata al privato

Accordo dell'Asl per smaltire le liste di attesa, Radiosanit eseguirà 500 esami entro l'anno

TERAMO. Risonanza magnetica, la Asl stringe un accordo con i privati. Ne dà notizia la Fp Cgil che parla di una delibera in cui la Asl affida ‹‹500 prestazioni di risonanza magnetica alla Radiosanit di Roseto da effettuarsi entro il 31 dicembre con l'obiettivo di diminuire le liste di attesa, per un totale di 60mila euro››. La Cgil fa notare che quest'affidamento costerà alla Asl di Teramo molto di più rispetto a quanto spende per far svolgere le risonanza magnetica in libera professione, cioè all'interno dei presidi, con i propri dipendenti.

‹‹La Asl per ogni risonanza magnetica sulle piccole articolazioni effettuata in libera professione incassa 70 euro di ticket, mentre per l'acquisto di una prestazione da Radiosanit spende 120 euro››, spiega Monia Pecorale della Fp Cgil. Per la sindacalista ‹‹la riduzione delle liste di attesa si ottiene acquistando una nuova risonanza e incrementando le attività svolte negli ospedali in libera professione, in attesa di assumere il personale mancante. E' vero che, a esclusione delle risonanze sulle piccole articolazioni, la Asl non è nelle condizioni di effettuare le prestazioni per la mancanza di attrezzature e di personale specialistico, ma se ai 60mila euro se ne aggiungessero altri 140mila si potrebbe acquistare una nuova risonanza magnetica: la Asl sarebbe in grado di ridurre le liste di attesa risparmiando. Si preferisce, invece, sprecare il denaro pubblico e non si risolve il problema, perché di acquistare l'attrezzatura non se ne parla››. La Cgil osserva che ‹‹il direttore generale con quest'esternalizzazione ha, di fatto, aperto un varco per l'ingresso del privato in provincia››.

Giustino Varrassi, risponde. ‹‹Stiamo parlando di risonanze alle piccole articolazioni, le più semplici. Abbiamo preso l'unica azienda in provincia che esegue queste prestazioni - non abbiamo voluto rivolgerci fuori - per snellire le liste di attesa. Cinquecento prestazioni corrispondono a 250 ore di uso della macchina in cui noi facciamo altri esami per cui c'è bisogno di personale che abbia una dimestichezza superiore e garantisca un trattamento ottimale. L'azienda ci fa pagare circa 100 euro a prestazione (la Cgil dice 120, ndr), mentre la Regione ne paga 177››. In sostanza, spiega Varrassi, adesso se un paziente viene inviato alla Radiosanit dalla Asl, questa spende 100 euro. Altrimenti per una prestazione standard - sempre a un paziente con impegnativa - la Regione spende 177 euro. Per il paziente non cambia nulla, il ticket è lo stesso. ‹‹Noi comunque incassiamo il ticket››, aggiunge Varrassi, ‹‹di fatto una risonanza dai privati ci costa fra i 50 e 60 euro. Mi sembra un'operazione molto buona per il pubblico››. Inoltre il manager annuncia che la Asl sta acquisendo una nuova risonanza: ‹‹l'avremo fra l'estate e la fine del prossimo anno››.

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