Salmonella, le prime sei denunce

Gli intossicati dall'insalata di mare si rivolgono agli avvocati per i danni

ROSETO. Prime denunce per la maxi intossicazione da salmonella.  Qualche giorno fa ben sei persone tra quelle finite in ospedale si sono rivolte ad altrettanti avvocati per depositare delle querele. Ma, è facilmente ipotizzabile, si tratti di un numero destinato ad aumentare visto che gli intossicati, tra adulti e bambini, sono stati più di cento. Nei giorni scorsi, intanto, la procura ha aperto un'inchiesta sul grave episodio e i carabinieri del Nas, il nucleo antisofisticazione, hanno ispezionato il ristorante self service del residence di Roseto in un cui dieci giorni fa più di cento persone si sono sentite male dopo un pranzo di pesce.

Di queste circa cinquanta, tra cui dieci bambini, sono state ricoverate negli ospedali di Teramo, Giulianova ed Atri. Nei giorni scorsi, 48 ore dopo le prime segnalazioni, la Asl ha disposto la chiusura del ristorante che resterà tale fino a quando non saranno ultimate tutte le analisi.  I primi test fatti hanno confermato la salmonella, ma l' iter predisposto dall'ufficio igiene e prevenzione degli alimenti della stessa azienda sanitaria non è ancora concluso e si attendono i risultati di altri esami fatti su alcuni resti di cibo. 

Secondo alcuni pazienti la vera responsabile delle decine di casi di intossicazione alimentare registrati negli ospedali di tutta la provincia sarebbe stata un insalata di mare con del pesce evidentemente scaduto o mal conservato.  A raccontarlo sono stati proprio alcuni dei ricoverati nei vari ospedali. Non si tratta solo di turisti ma anche di persone della zona o arrivate dai paesi dell'interno per trascorrere una giornata al mare. 

Il self service si trova infatti in prossimità del lungomare ed è molto frequentato, soprattutto nei week end, da chi si trova in spiaggia proprio per la pausa pranzo. E così dieci giorni fa, dopo aver mangiato la stesso piatto incriminato, tutti hanno accusato gli stessi sintomi, cioè vomito, diarrea, nausea e febbre alta e si sono riversati in massa nelle guardie mediche e nei pronto soccorso degli ospedali per farsi visitare. 

Per molti di loro è stato sufficiente un trattamento a base di farmaci anti dissenteria e reintegrazione di liquidi mentre per alcuni è stato necessario il ricovero. «Ero al mare con un amico», ha raccontato un giovane ricoverato a Teramo, «a pranzo siamo andati in questo self service: io ho preso l insalata di mare e lui una frittura di pesce; dopo alcune ore ho iniziato a sentirmi male mentre a lui non è successo niente.  Sono andato dal mio medico il lunedì mattina e lì c erano già state altre decine di persone con gli stessi sintomi». (d.p.)

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