Sicurezza, arrivano i rinforzi per le località costiere teramane

Il prefetto invia 17 carabinieri per integrare l’organico delle caserme e 4 militari della Finanza E’ la risposta alle proteste dopo la soppressione del posto di polizia estivo a Martinsicuro

MARTINSICURO. Le lamentele dei comuni costieri teramani sulla questione sicurezza, dopo che per quest’anno il presidio estivo della polizia è saltato, ha portato il prefetto Valter Crudo, a rispondere alle esigenze di sicurezza dei sindaci predisponendo dei rinforzi. Ventuno militari che saranno inviati sulla costa a potenziare le caserme: 17 sono le unità dell’Arma, di cui 11 unità saranno in servizio dal 28 luglio al 17 agosto, 6 unità dall’11 al 31 agosto, e a questi si aggiungeranno 4 uomini della guardia di finanza destinati a loro volta a rafforzare l’attività di vigilanza sul litorale teramana.

A Martinsicuro, dove doveva essere aperto il posto di polizia estivo, arriveranno tre carabinieri che integreranno l’organico della stazione nel periodo 28 luglio-17 agosto ed uno fino alla fine di agosto. «La mancata destinazione del contingente minimo della polizia di stato è stata compensata con l'assegnazione di un numero maggiore di unità dell'Arma dei carabinieri», dice il sindaco di Martinsicuro Paolo Camaioni, «che andranno a rinforzare i comandi stazione dei comuni costieri, compreso quello di Martinsicuro. Verranno, inoltre, assicurati sull'intero litorale, come negli anni precedenti, i servizi di prevenzione e controllo del territorio con gli operatori del Reparto prevenzione crimine Abruzzo, messi a disposizione dal questore di Teramo».

Sulla questione sicurezza si muove anche la segreteria locale del Pd che chiede all’amministrazione «un protocollo di interventi integrati attraverso l’attivazione, di un tavolo permanente per affrontare in maniera strutturata la scottante questione della sicurezza. E’ ora che l’amministrazione comunale cessi di assumere provvedimenti spiccioli ed inconcludenti ed affronti il problema in maniera efficace. Nonostante i proclami l’amministrazione ha continuato a mostrare scarso interesse per un problema così grave preferendo limitarsi a pochi interventi provvisori e temporanei che non affrontano il problema in maniera seria e consapevole».

« Crediamo che ogni amministratore debba garantire ai propri cittadini un luogo sicuro in cui vivere», prosegue la nota del Pd, «ma è altrettanto importante sottolineare che la sicurezza è il risultato di molteplici azioni che vanno ben oltre il mero concetto di repressione. Solo attuando una politica di sicurezza urbana partecipata, che integri alle politiche di controllo nuove politiche sociali, facendo interagire tutte le forze sane della città, programmando interventi tesi ad integrare prevenzione e repressione si potrà garantire al cittadino quella "tranquillità diffusa" che chiede. L’attività di controllo e repressione devono inevitabilmente coesistere con azioni di inclusione sociale».

Sandro Di Stanislao

©RIPRODUZIONE RISERVATA