Spiaggia sud, buone le analisi Arta ma resta il divieto di balneazione 

I prelievi effettuati l’11 maggio scorso hanno dato esito favorevole ma occorre una nuova verifica Il problema deriva da uno scarico a mare che si trova in corrispondenza di via Simoncini  

GIULIANOVA. L’obiettivo dell’amministrazione comunale e, in particolare degli assessori al turismo Marco Di Carlo e all’ambiente Giampiero Di Candido, è quello di rimuovere il divieto di balneazione in un tratto di circa 300 metri a nord del Tordino. Un neo che è costato il mancato riconoscimento della Bandiera Blu per il litorale a sud del porto. Com’è noto quell’attestato è stato rilasciato sulla scorta di prelievi effettuati dall’Arta Abruzzo durante la stagione balneare del 2019. Proprio in base a quelle risultanze la Regione ha rimesso apposita relazione sullo stato delle acque del mare giuliese. Da qui l’ordinanza emessa pochi giorni fa dal sindaco Jwan Costantini che è stato costretto a vietare la balneazione nel tratto di mare in corrispondenza del punto di prelievo situato 360 metri a nord della foce del Tordino. Un punto che si trova nele vicinanze dello scarico a mare di via Simoncini. L’assessore Di Carlo commenta: «Purtroppo il provvedimento viene da lontano ovvero da risultati del 2019. Posso dire che i prelievi effettuati dall’Arta lo scorso 11 maggio hanno dato esito eccellente e questo ci dà tranquillità e ci fa ben sperare in funzione del ripristino della balneabilità nei luoghi ove ora esiste un divieto. Ma per raggiungere l’obiettivo occorre un doppio esito positivo che dovrebbe arrivare a breve, visto che è in calendario per l’Arta un ulteriore prelievo in quel determinato punto. All’esito favorevole di queste analisi potremo rimuovere i cartelli di divieto». Anche l’assessore all’ambiente Di Candido intende fare chiarezza: «Nel corso della prossima settimana visionerò l’intero fascicolo in quanto è mia intenzione avere un confronto con la Regione». Sulla discussione nata attorno al divieto di balneazione, interviene anche il comandante della guardia costiera di Giulianova Claudio Bernetti che sottolinea: «L’emissione di un’ordinanza sindacale, come quella in questione, discende da un abbassamento del livello di qualità delle acque. La circostanza è più che un campanello d’allarme al quale rivolgere sempre particolare attenzione, sia in termini di controllo che di prevenzione. Ciò ancor più in un contesto come quello della costa teramana, e in particolare quella giuliese, che può vantare livelli qualitativi generali molto alti». Probabilmente quell’ordinanza e quel divieto hanno avuto se non altro il merito di sollecitare l’attenzione su una situazione che per una località balneare è di importanza superiore. Ora saranno in due a vigilare, comune e guardia costiera, con controlli sicuramente mirati per giungere alla risoluzione di un problema che esiste da lungo tempo.
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