Statale 16, il Comune spera torni all’Anas 

Il sindaco: «Ci sono buone probabilità, in caso contrario serviranno tanti soldi per la manutenzione»

ROSETO. «A fine novembre dovremmo avere la risposta dell'Anas in merito alla statale 16. Ci sono buone probabilità che se ne occupi l'ente ma, in caso contrario, nel bilancio 2020 dovremo prevedere delle risorse ordinarie per sistemare la statale 16, soprattutto nel tratto sud e nord». A dirlo è il sindaco Sabatino Di Girolamo, ben consapevole del dissesto stradale delle arterie stradali rosetane, in particolare la statale 16 e il lungomare, le due vie più trafficate della città, il primo biglietto da visita per i turisti.
A maggio, inoltre, passerà a Roseto il giro d'Italia, nella tappa che si conclude a Tortoreto, e per quel periodo si dovrà intervenire necessariamente sulla statale 16, almeno nei tratti più critici, a sud dalla rotonda all’incrocio con la statale 150 fino all’azienda Salpa e a nord, dal parco Savini fino alla rotonda del Borsacchio. «È chiaro che noi speriamo in una risposta positiva dell’Anas», aggiunge il sindaco, «che tanti anni fa si occupava della manutenzione sulla statale 16, anche nel tratto urbano, manutenzione che in seguito è stata demandata ai Comuni sempre più sofferenti per mancanza di risorse». Le strade in condizioni più critiche, oltre a quelle delle frazioni, sono appunto la statale 16 e il lungomare (e anche qualche via interna) ma, per poter programmare un intervento complessivo su tutte le strade del territorio, occorrono almeno 2 milioni di euro, soldi che potrebbero arrivare dalla vendita di alcuni beni comunali. «Puntiamo alla terza asta per l’ex mattatoio», dice Di Girolamo, «che, con l’ulteriore ribasso del 10 per cento, il prezzo a base d’asta dovrebbe scendere a circa 3 milioni 200mila euro». Non c’è però solo l’ex mattatoio in vendita: oltre le due ex scuole di Contrada Giardino e Piane Tordino, e gli appartamenti a Montepagano, è prevista anche un’altra asta, in programma il 3 dicembre, con le proposte di vendita di Villa Clemente, il terreno a nord in via Veronese, l’appartamento della palazzina del Prusst-Monti e i parcheggi sotterranei di Piazza Primo Maggio. «Uno di questi beni», conclude il sindaco, «deve essere necessariamente venduto».(l.v.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.