TERAMO

Supera il colloquio, comunica «sono incinta» e l’assunzione sfuma

È accaduto a un’ingegnera. E un’altra ditta impone a una dipendente di non avere più figli se vuole seguire un corso per avanzare di livello. Le due storie raccontate su il Centro oggi in edicola

TERAMO - L'orizzonte della parità di genere, verso il quale la società sembra voler remare, si sfalda completamente quando irrompe la realtà col suo carico antico di pregiudizi e discriminazioni. Una realtà che nel mondo del lavoro considera la gravidanza un ostacolo e una donna in età fertile un potenziale rischio per l'azienda. Così accade che un'ingegnera non venga assunta perché incinta e una brava dipendente debba garantire di non fare figli per poter ottenere uno scatto di carriera. Due episodi distinti accaduti nel Teramano a distanza di pochi giorni e resi noti dalla Cisl che danno la misura di quanto sia lungo e in salita il percorso culturale e imprenditoriale che deve essere fatto in tema di diritti delle donne e di diritto al lavoro.

Il Centro oggi in edicola racconta, nell'articolo completo, i particolari delle due vicende, denunciate dal sindacato