il marittimo di martinsicuro in servizio in messico 

«Tanta paura, ci siamo barricati in cucina» 

Così Romano Di Felice ha raccontato ai familiari l’assalto dei pirati alla nave “Remas”

MARTINSICURO. C’è un marinaio di Martinsicuro a bordo della "Remas", la nave che funge da rifornimento per le piattaforme petrolifere nel Golfo del Messico attaccata lunedì sera dai pirati. Si tratta di Romano Di Felice, motorista di 55 anni, che al momento dell’attacco si trovava a bordo dell’imbarcazione di proprietà della società Micoperi di Ravenna. «Mio padre per fortuna sta bene. È uscito incolume da questa avventura ma ha vissuto momenti di paura». A raccontare l’attacco è il figlio di Romano, Domenico, dopo aver parlato con il padre che si trova ora nel porto di Ciudad del Carmen dove la nave è stata scortata dopo l’assalto da una unità della marina messicana. «Erano circa le 20 di lunedì, in Italia notte fonda dato il fuso orario», racconta Domenico, «e mio padre era in pausa e stava guardando un film nella sala mensa. A un certo punto è entrata nella stanza la cuoca messicana gridando. Passano pochi istanti e la porta della cucina si apre di nuovo e appare uno dei marittimi feriti dai pirati con armi da fuoco. I presenti si barricano dentro mentre si attiva l’allarme satellitare di cui dispone l’imbarcazione. Passano pochi istanti e il trambusto sull’imbarcazione cessa. I banditi avevano abbandonato frettolosamente la barca e si erano dileguati. In Italia era notte fonda quando sul cellulare di mia madre è arrivata la notizia dell’attacco. La paura è stata tanta e tramite la Micoperi siamo riusciti a collegarci con la "Remas" e parlare con mio padre, che ci ha raccontato la brutta avventura e rassicurato che era in buone condizioni».
Romano da nove anni lavora come macchinista con la Micoperi, quasi sempre nelle rotte messicane.
Sandro Di Stanislao
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