Teramo, ginecologo sospeso acquista l'ecografo alla Asl

Vince la causa e poi dà uno schiaffo morale all'azienda che lo ha sospeso

TERAMO. Destina metà della somma che la Asl dovrebbe versargli, come spese legali, all'acquisto di un ecografo per il consultorio familiare di Teramo. Il ginecologo Roberto Petrella, ancora in malattia, annuncia che vuol dare il proprio contributo per veder risorgere il consultorio. La struttura in contrada Casalena da anni non ha un ecografo. La Asl aveva annunciato che presto ne sarebbe stato spostato uno in dotazione negli ambulatori di Montorio, ma a distanza di più di un mese questo non è avvenuto. In realtà come ginecologo al consultorio, Petrella non è nemmeno mai stato sostituito.

Contattato al telefono per verificare gli ultimi sviluppi della vicenda, Petrella annuncia: "Forse rientro il 5 febbraio, dipende dalle mie condizioni psicofisiche, ma cercherò di fare di tutto per tornare la lavoro, visto che non c'è ancora un sostituto". Il ginecologo è in malattia da tre mesi e mezzo. Poi il medico aggiunge: "Non so se sia possibile spostare il nuovo ecografo di Montorio, visto lì che è utilizzato da tutti gli specialisti che lavorano al distretto, fra cui cardiologo, radiologo ed endocrinologo. Dato che è una vita che la Asl deve comprare quest'ecografo per il consultorio di Teramo, se vincerò la causa la metà della somma la devolverò all'azienda. Ma la Asl deve fare una delibera apposta per comprare l'ecografo, e possibilmente mi devono mettere nella commissione che si occuperà dell'acquisto. A me non serve un ecografo da 100mila euro ma uno per l'ostetrica e ginecolgia, eco-colordoppler, con flussimetria per fare la diagnosi precoce del tumore dell'ovaio e delle malformazioni del feto. E con cui si possa fare anche il primo controllo del seno".

La causa a cui si riferisce Petrella riguarda la sospensione dal servizio senza retribuzione inflitta dalla Asl per motivi disciplinari al ginecologo. La sanzione è stata bloccata quasi un mese fa dall'ordinanza del giudice Luigi Santini, almeno fino all'esito del giudizio di merito. Il procedimento disciplinare contro Petrella era stato avviato l'estate scorsa dopo che il ginecologo aveva rilasciato delle interviste nelle quali criticava la gestione del consultorio da parte dell'azienda sanitaria. Secondo il giudice la sospensione dal servizio per due mesi senza retribuzione inflitta a Petrella "appare non proporzionata" per cui nel sospenderne l'efficacia ha condannato la Asl a rifondere a Petrella le spese di giudizio: circa 2.500 euro.

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