Teramo, i carabinieri tornano negli uffici della Asl

Nuovo blitz dopo l'avviso di garanzia a Varrassi, oggi in ospedale una troupe di Ballarò

TERAMO. I carabinieri tornano per il secondo giorno consecutivo a caccia di documenti e delibere, gli inviati della trasmissione "Ballarò" piombano in città per raccontare inchieste, tagli e liste d'attesa, il Pd oggi si ritrova davanti all'ospedale per parlare di sanità che non va: è l'immagine di un'Asl sotto assedio quella che la cronaca registra nelle ultime 48 ore. Giovedì mattina il manager Giustino Varrassi ha ricevuto un altro avviso di garanzia (il secondo in quattro mesi dopo il caso Robimarga) e gli uffici di circonvallazione Ragusa sono stati perquisiti con un decreto firmato dal pm Davide Rosati.

L'INCHIESTA BIS. Questa volta il magistrato contesta al direttore generale di aver occultato (l'ipotesi di reato è soppressione di atto pubblico) la missiva con cui a febbraio la procura ha comunicato ai vertici dell'azienda sanitaria che un suo dirigente medico è indagato per turbativa d'asta e che per lui è stato chiesto il processo. Comunicazione prevista dalla legge proprio per consentire all'ente pubblico di aprire un provvedimento disciplinare nei confronti del dipendente. Ma quella lettera è stata trovata negli uffici Affari generali dove sarebbe finita per errore. Secondo la procura la Asl, non conoscendola, non avrebbe potuto esercitare nei tempi previsti (venti giorni dalla notifica) il provvedimento disciplinare. Ma i termini scaduti, per la procura, potrebbero mettere il dipendente in condizione di impugnare l'eventuale provvedimento dell'azienda.

IL NUOVO BLITZ. Ieri mattina i carabinieri del reparto operativo sono nuovamente tornati negli uffici della Asl di circonvallazione Ragusa per acquisire altri atti. Dagli ambienti investigativi confermano che si tratta dell'attività iniziata nella giornata di giovedì. Sempre su disposizione del pm Rosati i militari hanno acquisito altri documenti nell'ambito dell'inchiesta sulla promozione di Corrado Robimarga, urologo ed ex assessore all'urbanistica comunale accusato di peculato, falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato e per cui recentemente la procura ha chiesto il rinvio a giudizio (in quest'inchiesta Varrassi è indagato per abuso insieme al direttore sanitario Camillo Antelli e a quello amministrativo Lucio Ambrosj).

LA CGIL ACCUSA. Intanto, in una nota, la Cgil Funzione Pubblica lancia accuse sulle assunzioni e annuncia esposti a procura e Corte dei Conti. «Qualche mese fa furono licenziati e mandati a casa i lavoratori che si occupavano del Cup nel presidio di Teramo», scrive, «con un accordo sindacale ne furono reinseriti gran parte e al posto degli esclusi sono stati assunti il figlio di un primario, il nipote di un importante dirigente di partito, il figlio di una dipendente, il nipote di un sindaco». Questo, secondo la Cgil, «mentre si fanno pagare i parcheggi ai cittadini e ai lavoratori (paradossale che lo debbano fare anche i donatori di sangue) e la produttività per i dipendenti è bloccata».

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