Teramo, la Asl lo richiama al lavoro il giudice lo lascia in aspettativa

L’azienda sanitaria si giustifica con la carenza di personale, ma per il tribunale "è illegittimo". Il medico è in una clinica francese per un incarico a tempo determinato

TERAMO. La Asl lo richiama al lavoro mentre è in aspettativa per un incarico a tempo determinato in una clinica francese giustificando il provvedimento con la carenza di personale. Ma il giudice del lavoro accoglie il ricorso di un cardiologo dell’ospedale di Teramo e blocca il provvedimento di richiamo, fissando per il 16 luglio la prima udienza nel merito. Il caso è quello finito alla ribalta della cronaca nei giorni scorsi nell’ambito della carenza di cardiologi all’ospedale di Giulianova: nel reparto per una settimana è rimasto in servizio un solo medico.

Così scrive il giudice Giuseppe Marcheggiani nell’ordinanza: «Il provvedimento di diniego adottato dal dirigente della Uoc gestione del personale risulta insufficientemente motivato, apparendo il richiamo a situazione di carenza di personale medico presso i presidi ospedalieri di Sant’Omero e Giulianova riferito all’organico di presidi diversi da quello di assegnazione del ricorrente e la previsione del mancato rinnovo alla scadenza dell’aspettativa a tempo determinato presso l’ospedale di Teramo di dirigente medico di quello di Pescara meramente ipotizzata».

E il giudice non esita a definire «illegittimo» il comportamento della Asl. «Alla luce delle considerazioni che precedono», scrive ancora nell’ordinanza, « deve dunque ritenersi la illegittimità del comportamento datoriale che va censurato in quanto violativo del dovere di garantire la fruizione dell’aspettativa per svolgimento di incarico a tempo determinato quale diritto del dipendente riconosciuto da apposita norma contrattuale». Da qui il provvedimento di sospensione dell’ordine di rientro fatto dall’azienda sanitaria al medico impegnato in Francia. «Il mio assistito», spiega l’avvocato Sigmar Frattarelli, legale del cardiologo, «si trova in Francia dove è stato assunto con un contratto a tempo determinato in una struttura pubblica francese. Dopo un periodo di sei mesi, per cui ha già ottenuto l’aspettativa, il contratto è stato prorogato di altri quattro e per questo il medico ha chiesto la proroga dell’aspettativa che però non è stata concessa. Il contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria prevede espressamente che il dirigente medico ha il diritto di beneficiare di un’aspettativa non retribuita nel caso in cui venga assunto con contratto a termine presso una struttura ospedaliera dell’Unione Europea. La Asl di Teramo, invece, ha rigettato la legittima richiesta di aspettativa presentata dal cardiologo fornendo una personale interpretazione della normativa in questione secondo cui la Asl può rifiutarsi di concedere l’aspettativa nel caso in cui abbia la necessità della presenza di un dirigente medico per proprie esigenze di servizio». In questo caso la carenza di personale. «La Asl», continua il legale, «ha intimato al cardiologo di riprendere servizio dal primo luglio avvertendolo che in caso di mancata ripresa sarebbe scattato il licenziamento e la denuncia per interruzione di pubblico servizio. Abbiamo presentato un ricorso d’urgenza dinanzi al tribunale per ottenere l’immediata sospensione del provvedimento della Asl e il giudice Marcheggiani in tempi record, un giorno, ha adottato un provvedimento d’urgenza favorevole».(d.p.)

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