Teramo, la fuga dei pazienti costa 84 milioni di euro

A Teramo il record della mobilità passiva abruzzese. La spesa per Asl e Regione cresce

TERAMO. La fuga dei pazienti costa 84 milioni alla Regione e alla Asl di Teramo. Si chiama "mobilità passiva", si traduce in milioni di euro che la sanità pubblica abruzzese deve rimborsare alle altre Asl, soprattutto quella marchigiana. Il dato del 2011 - questo degli 84 milioni - è il record negativo in Abruzzo se si considera che la spesa prevista nel 2012 per l'intera regione sarà di 92 milioni. In altre parole: ogni dieci pazienti che decidono di curarsi fuori dall'Abruzzo, nove provengono dalla Asl di Teramo, sulle cui casse pesa il novanta per cento del debito abruzzese da mobilità passiva. Sono pazienti che vanno via non perché la sanità teramana non è buona. Non fanno una risonanza magnetica in un ospedale marchigiano perché al Mazzini di Terano non sono bravi. E' esattaemente il contrario, visto che i reparti teramani sono considerati d'eccellenza. Ma le lista attesa, anch'esse da record come la mobilità passiva (366 sono i giorni che passano tra la prenotazione e un esame di risonanza magnetica), spingono gli utenti a rivolgersi altrove, a cliniche private oppure ospedali marchigiani.

Asl di Teramo e Regione però non rendono pubblici questi dati. Si guardano bene dal farlo perché abbiamo a che fare con la lista più nera dei conti della sanità. Ma in qualche modo i numeri negativi trapelano attraverso consiglieri regionali d'opposizione. Così si scopre che la mobilità passiva teramana, come le liste d'attesa, è in crescita esponenziale. E' una escalation: 66 milioni nel 2009; 80 lo scorso anno e 84 nell'anno in corso. E' una crescita che non si arresta, nonostante il piano di risamento dei conti della sanità che il presidente, Gianni Chiodi, dice di portare avanti. Ma i conti non tornano, e c'è anche un giallo. A pagina 4 del Piano operativo 2011-2012 della sanità abruzzese, si legge che il dato consutivo della mobilità passiva del 2010 è di 77 milioni. Ma più avanti - a pagina 21 dello stesso documento - sotto il titolo «Verso una sanità più efficente al servizio del cittadino», si legge invece che il dato mobilità passiva, sempre per il 2010, è ridotto a 67 milioni. Un refuso? Non lo sappiamo. «Ma questo consente a Chiodi di dire agli abruzzesi che il decifit è azzerato», afferma laconico Carlo Costantini dell'Idv.

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