Teramo, primi negli interventi salvavita al cervello

Mazzini, la radiologia vascolare unica nel Centro Sud a eseguire l’embolizzazione sui meningiomi: quest’anno 15 casi. Record anche nella cura dell'ictus

TERAMO. E’ uno di quei reparti in cui ogni caso implica una lotta per sopravvivere. La radiologia vascolare dell’ospedale di Teramo è l’unica struttura in Abruzzo, con Pescara, a eseguire procedure mini-invasive, per via percutanea, senza bisogno di effettuare un accesso chirurgico. E’ il reparto in cui si curano gli ictus con la trombolisi, un trattamento in cui il Mazzini è terzo in Italia (dal 2009 ne sono state fatte 150), dopo gli ospedali di Modena e Firenze.

Ma oltre a questo – e a tanti altri trattamenti endovascolari – il reparto diretto da Edoardo Puglielli (e fondato da Vincenzo Di Egidio, ora primario radiologo a Pescara) è l’unico nel Centro Sud a trattare i meningiomi cerebrali che vengono embolizzati con microparticelle. «I meningiomi sono tumori cerebrali nelle meningi cioè l’involucro del cervello», spiega Puglielli, che opera insieme a Maurizio Fuschi, Ruggero Lattanzi e Veronica Di Mizio, «l’intervento tradizionale per toglierli è molto lungo e complesso. La necessaria chiusura dei vasi che portano al tumore, cioè l’emostasi, con questo nuovo modo di intervenire la fa il radiologogo vascolare con piccole sfere, di solito il giorno prima dell’intervento con una poco invasiva angiografia. E il giorno dopo il neurochirurgo fa un intervento più rapido, sicuro e con tempi di degenza ridotti». Ovviamente tutto ciò è possibile perchè c’è un “neuroteam” di alto livello. Puglielli infatti cita la stretta collaborazione con la neurochirurgia diretta da Danilo Lucantoni e l’anestesia e rianimazione diretta da Pierluigi Orsini.

Il meningioma è uno dei tumori più frequenti del cervello. Quest'anno sono stati una quindicina i trattamenti salvavita sui meningiomi al Mazzini. L’ultimo è il caso di una paziente di Montesilvano di 63 anni, arrivata con forti dolori di testa: aveva un enorme meningioma di 7 centimetri. Il 23 ottobre è stata fatta l’embolizzazione, il 24 l’intervento di rimozione. «E due giorni fa la signora è venuta a darmi gli auguri di Natale, era in perfetta forma», osserva soddisfatto Puglielli.

Ma forse l’intervento che più ha lasciato il segno, anche dal punto di vista umano, è quello su un ragazzo di 21 anni di Roseto, arrivato al Mazzini in coma con una emorragia cerebrale derivante da una malformazione vascolare complessa. I radiologi vascolari hanno subito eseguito un’embolizzazione e poi è seguito l’intervento neurochirurgico per rimuovere l’ematoma. Il ragazzo è stato strappato alla morte, ora è tornato in famiglia ed è in buona salute.

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