Terremoto, scosse con epicentro a Cortino: per i geologi "è un’altra faglia"

Non si tratta dello sciame sismico che si sposta verso sud da Amatrice e Norcia, come molti teramani temono dopo le scosse degli ultimi giorni

TERAMO. Una nuova ondata di panico e il timore che lo sciame sismico si fosse spostato più a sud sono stati i sentimenti più comuni ieri mattina dopo che molti teramani hanno avvertito durante la notte, alle 2,28. una breve ma forte scossa di magnitudo 2.9. Un timore che si è propagato anche sui social quando dal sito dell'Ingv, l'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, si è appreso che l'epicentro era collocato nel Teramano, precisamente a Cortino. Tre minuti dopo, sempre con lo stesso epicentro, una nuova scossa di magnitudo 2, impercettibile, ma comunque segnalata dal sito più cliccato del momento. Il grande dubbio dei teramani ieri mattina era uno solo: quello che lo sciame si stesse propagando da Amatrice e Norcia verso sud, nei comuni vicini al capoluogo, e quindi che l'incubo si fosse avvicinato.

Non è così a giudizio degli esperti di sismologia e dei geologi teramani, in queste ore impegnati a rassicurare amici e conoscenti e tutti coloro che, sballottati dalle paure che si alimentano con la consultazione del sito dell'Ingv, chiedono rassicurazioni. Chiarimenti arrivano da Leo Adamoli, ex assesore comunale e tra i responsabili della Società geologica italiana, la più antica istituzione che studia assetti e rischi idrogeologici. «Non è un bene stare sempre a guardare gli epicentri sul sito dell'Ingv, perché si va in confusione. A mio giudizio la scossa delle 2,28 non è collegata ai forti precedenti terremoti. Per prima cosa non appartiene al sistema delle cosiddette "faglie distensive" in corrispondenza delle quali c'erano gli epicentri di agosto e di fine ottobre. Inoltre, se lo sciame si fosse diretto a sud, le faglie sarebbero state diverse e le scosse avrebbero avuto epicentro a Campotosto o Capitignano, come si teme da tempo. Riconduco la scossa a un normalissimo episodio, di una faglia che ha una sua natura e una diversa identità».

Considerazioni analoghe ha fatto sulla sua pagina Facebook ieri mattina il geologo e ricercatore teramano Romolo Di Francesco, che ha dichiarato: «Gli epicentri di questa notte verificatisi nel Teramano appartengono ad una delle tante faglie compressive che abbiamo nel nostro territorio. Sono faglie diverse da quelle distensive oltre Appennino e per questo meno pericolose. Chiaro che 2-3 eventi non forniscono alcuna indicazione, anche perchè sempre questa notte ci sono stati epicentri a Foggia, a Parma e a Catania oltre, ovviamente, alle zone epicentrali (distretti sismici di Macerata, Ascoli Piceno, Perugia, Rieti). Vi ripeto con amorevole fine il messaggio che cerco di trasmettere da settimane: fatela finita di stare sempre attaccati al sito dell'Ingv, altrimenti vi fate solo del male alimentando le vostre fobie».

Marianna De Troia

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