Tua, ufficio depotenziato in città: scatta la protesta dei dipendenti 

Gli addetti presteranno servizio quattro ore la mattina e nel pomeriggio il locale resterà chiuso Incontro con i sindacalisti e con il consigliere regionale Pepe per chiedere interventi urgenti 

GIULIANOVA. Aumenta la protesta e sale la rabbia dei sindacati e dei dipendenti della Tua, l’azienda di trasporto pubblica, per l’imminente depotenziamento dei servizi: dal 13 dicembre, l’ufficio movimento che si occupa di organizzare i turni del personale e di garantire la continuità del servizio di trasporto, verrà riorganizzato, come da provvedimento aziendale. Ieri mattina nella sede in via Turati, si è tenuto un incontro fra i rappresentanti delle sigle sindacali, il personale interessato, Carola Di Paolo per la direzione regionale Tua, e il consigliere regionale del Pd Dino Pepe.
I sindacalisti hanno chiesto a Pepe di intercedere nei confronti sia dell’azienda sia del governatore Marco Marsilio, affinché tutte le questioni sollevate durante l’incontro, vengano affrontate e risolte. Pepe si è detto pronto a proporre una interrogazione consiliare sul tema il prima possibile. «Quello di Giulianova è uno snodo fondamentale per lavoratori, per gli studenti e per il turismo», ha detto il consigliere, «la rimodulazione dell’ufficio movimento è una scelta non comprensibile. Siamo contrari a questa decisione. Il problema più grande riscontrato è la mancanza di dialogo: le linee essenziali aziendali, devono essere condivise con i sindacati e con i lavoratori». Duro l’intervento di Aurelio Di Eugenio della Filt Cgil che dichiara: «Non ci possiamo permettere il lusso di perdere le funzioni vitali svolte dall’ufficio movimento. Giulianova riveste un ruolo primario di collegamento con le scuole: Roseto, Pescara, Val Vibrata, fino alle Marche. La rimodulazione di questo ufficio non comporta nessun risparmio per l’azienda, perché i due operatori devono recarsi a timbrare il cartellino a Teramo, e poi tornare in sede a svolgere il proprio lavoro: presteranno servizio solo quattro ore al mattino, di pomeriggio l’ufficio rimarrà chiuso. Si tratta di impiegati che si rapportano con personale viaggiante, pertanto devono garantire il servizio in maniera tempestiva, per non arrecare danni all’utenza».
Antonio Di Michele, segretario provinciale della FitCisl ha detto: «Dopo aver fatto tutte le procedure di conciliazione, che hanno però avuto esito negativo dal prefetto, abbiamo deciso di non partecipare allo sciopero dell’8 novembre, perché l’azienda ci aveva garantito delle aperture su vari punti, quali le percorrenze, i servizi igienici e soprattutto le corrette relazioni industriali: stiamo aspettando che tutto ciò si concretizzi». Erano presenti anche Roberto Cascioli della Faisa Cisal e Romeo Di Leonardo dell’Or.s.a. Così la dirigente Tua Carola Di Paolo: «Chiedo scusa per l’abbandono che dipendenti e sindacati hanno lamentato. Da quando Arpa è mutata in Tua, ha cambiato modello aziendale. Tali situazioni sono figlie del modello di contenimento della spesa».
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