Tulli è il marchio leader del grano made in Italy

L’azienda di Mosciano fattura 27 milioni e rifornisce clienti come Barilla Il patron: «Il segreto? Siamo fra i pochi ad assicurare un prodotto tutto italiano»

MOSCIANO. Porteranno all’Expo i quasi cent’ anni di esperienza nella filiera cerealicola. Il 4 settembre la Tulli Cereal Culture di Mosciano illustrerà a Casa Abruzzo la storia dell’azienda nata negli Anni 30 e diventata un gigante in Europa nel commercio di cereali e legumi. Non a caso la Tulli ha clienti di grosso calibro: per citarne alcuni, il suo grano è l’ingrediente base per i prodotti a marchio Voiello, Barilla, Buitoni.

Sotto la guida di Nino Tulli, nipote del fondatore e amministratore delegato, l’azienda negli ultimi 20 anni ha costantemente supportato le aziende agricole italiane nella produzione di "grano duro di alta qualità", fornendo loro semi selezionati e assistenza in tutte le fasi agronomiche, dall'aratura al raccolto, in modo da garantire la tracciabilità dei prodotti finali. E alla fine la Tulli Cereal Culture è in grado di fornire un cereale che ha una caratteristica che ben poche altre aziende possono vantare: un prodotto 100% italiano.

«Un pacco di pasta su tre e la metà del pane venduto in Italia sono costituiti da materie prime maturate lontanissimo dalle nostre tavole», fa notare Nino Tulli. Ed ecco che nasce Aurum Terrae, il primo progetto di filiera del grano duro e tenero 100% italiano. Un progetto che prevede il controllo di tutta la filiera del grano al fine di garantire l'italianità, la salubrità e la tracciabilità dell'intero processo di coltivazione. «Tulli Cereal Culture, attraverso Aurum Terrae», spiega Tulli, «vuole riportare al centro dell'attenzione la materia prima: il grano italiano. La filiera, dalla semina fino alla consegna del prodotto all'industria di trasformazione, garantirà le condizioni di tracciabilità e rintracciabilità previste dall'entrata in vigore del regolamento 178/2002 dell'Unione Europea. Nel quadro delle azioni sulla sicurezza degli alimenti e la tutela degli interessi dei consumatori, Tulli Cereal Culture, ha introdotto un disciplinare di coltivazione contraddistinto dal marchio Aurum Terrae. Prevedendo un costante aumento delle quote di mercato nel settore biologico, l’azienda ha focalizzato molte delle sue risorse nel controllo delle filiere e nella coltivazione e distribuzione di prodotti 100% biologici, dando così vita al progetto Aurum Terrae Bio.Tracciabilità, affidabilità e alta qualità del prodotto sono i principi su cui si basa tutta l'attività aziendale».

Una politica che premia: nel 2014 il fatturato è stato di 27 milioni di euro. Nel 2015 è previsto un aumento del volume delle vendite che raggiungerà i 30 milioni. Nel 2014 sono state commercializzate 87mila tonnellate di prodotto: 50mila di grano duro, 25mila di grano tenero, 10mila di mais, mille di girasole, soia e altro. La previsione per il 2015 è di superare le 100mila tonnellate. La Tulli, oltre alla nuova sede logistica di Mosciano, ha tre centri di stoccaggio a Roseto, uno a Mosciano, uno in provincia di Macerata, due nel Veneto e uno in Lombardia.

L’azienda è in decisa espansione: all’acquisizione di società in Italia (la Phitogest nel Mantovano) si somma l’attenzione ai mercati dell'Est Europa con la coltivazione di varietà italiane di grano duro nella Repubblica Slovacca, dove è stata fondata la Cereal Slok. Ma il gruppo sta anche differenziando i settori di attività: nell'ultimo anno ha proposto ad agricoltori e partner che da anni operano nelle filiere dei cereali, la creazione di una filiera del pomodoro destinato all'industria. (a.f.)

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