Una ciclabile da 40 milioni volàno del turismo 

Presentato alla Provincia il progetto ecosostenibile della pista che coinvolge otto Comuni della montagna

TERAMO. Una pista ciclo-pedonale che attraversa otto comuni dell’entroterra costeggiando i fiumi Vomano e Mavone e toccando i siti più rappresentativi del territorio. È questo il progetto ambizioso e di squadra, per un importo di 40 milioni di euro circa di investimento, dei Comuni di Colledara, Castel Castagna, Castelli, Isola del Gran Sasso, Tossicia, Basciano, Penna Sant’Andrea e Pietracamela.
Il piano è stato presentato in Provincia da proporre a finanziamento nell’ambito dei fondi per la ripresa post Covid, a partire da quelli del Recovery Fund. Un progetto ecosostenibile di 40 chilometri di tracciato che partirebbe da Val Vomano di Penna Sant’Andrea per costeggiare l’Alto Vomano, snodarsi sul fiume Mavone con un ponte per raccordare i territori di Basciano e Colledara in un percorso che proseguirebbe verso Castelli, Isola e Tossicia e da qui verso Prati di Tivo. Proprio a Tossicia c’è un sentiero già esistente che da Ornano e Forca di Valle risale verso il comune pretarolo e che deve essere riqualificato e adeguato.
L’itinerario ciclopedonale prevede, infatti, un recupero di sentieri già esistenti sul territorio valorizzando le bellezze paesaggistiche, architettoniche e culturali e in interconnessione con una rete di servizi per il turista. Un’opera a basso impatto ambientale che riqualifica parti del territorio non utilizzate o abbandonate e che può essere realizzata per step.«Il progetto è completamente ecosostenibile», spiega Manuele Tiberii, sindaco di Colledara, Comune capofila del progetto, «ha bassi costi di manutenzione e funge, proprio perché costeggia i due fiumi Vomano e Mavone, come riqualificazione idraulica degli stessi. Inoltre ha il vantaggio di essere flessibile per le risorse da attingere: sicuramente il Recovery Fund, ma anche i fondi sviluppo sisma 2016, il Restart 2009 che già ha dato la copertura per 4 milioni circa di euro e i contratti di fiume ai quali ha fatto riferimento la Provincia di Teramo per la riqualificazione del Tordino». L’interconnessione con altre piste ciclabili, come quella che sorgerà sul basso Vomano partendo da Roseto fino a Val Vomano, è punto di forza del progetto, permettendo, così, un collegamento ecologico e in sicurezza tra il mare e la montagna e costituirebbe un volano per lo sviluppo turistico del territorio.
«Il nostro progetto ha il vantaggio che nelle fasi di sviluppo si può realizzare a stralci», prosegue Tiberii, «e ben si integra con le altre progettualità già in essere o in cantiere, come la pista ciclopedonale dal mare. Un’opera di mobilità sostenibile di qualità che sarà realizzata nel massimo rispetto dell’ambiente, con materiali che si sposano con la Natura e che sarà una vetrina per tutti i tesori che custodiamo nel nostro entroterra. Senza dimenticare», conclude, «che è un progetto di area che è il risultato di un lavoro di squadra per il territorio che ci rende orgogliosi. Per questo ringrazio i sindaci dei Comuni coinvolti per la fiducia che mi hanno accordato».
Adele Di Feliciantonio