Università nell’ex manicomio: ora la Regione può ridare i fondi 

La conferenza dei servizi si è conclusa con l’ok al progetto da parte di tutti i soggetti interessati Corsi: «Speriamo di poter pubblicare il bando di gara del primo lotto entro la fine di febbraio»

TERAMO. Il grande progetto di recupero dell’ex manicomio di Porta Melatina, destinato a ospitare il dipartimento universitario di Scienze della comunicazione e una Cittadella della cultura con spazi aperti a tutti, fa un altro passo avanti. Si è conclusa infatti la conferenza dei servizi nella quale tutti i soggetti interessati all’intervento dovevano approvare il progetto definitivo-esecutivo, validato nello scorso novembre da una società esterna. In conferenza dei servizi è arrivato l’ok da Comune, Asl, Soprintendenza regionale, Enel, 2i retegas, Ruzzo Reti e Tim. «Tutti hanno dato il via al progetto», dice il direttore di Scienze della comunicazione Christian Corsi, delegato del rettore all’opera, «rispettando i tempi di risposta. Va sottolineato che si è trattato di una seconda conferenza dei servizi sul recupero dell’ex manicomio, la prima era stata svolta anni fa ma abbiamo ritenuto di rifarla perché progetto era stato validato definitivamente con alcune modifiche e con l’adeguamento al prezzario attuale».
A giorni il progetto, del quale l’ateneo è soggetto attuatore, sarà sottoposto a un’ulteriore validazione interna da parte del responsabile del procedimento Domenico Capulli e, per la parte amministrativa, da Cristian Colasacco. Nel frattempo gli uffici dell’ateneo stanno procedendo a raccogliere le dichiarazioni tecniche dei soggetti che hanno partecipato alla conferenza dei servizi, documenti che a giorni verranno trasmessi alla Regione «in modo», spiega Corsi, «da avviare le procedure per avere i fondi (i 30 milioni del Masterplan che la Regione aveva congelato, ndr) e far partire il bando di gara del primo lotto: la speranza è pubblicare il bando entro fine febbraio, poi passerà qualche mese prima dell’aggiudicazione».
I 30 milioni serviranno a realizzare gli spazi per Scienze della comunicazione. Per completare la Cittadella della cultura serviranno altri fondi: altre decine di milioni che l’ateneo sta cercando nelle pieghe dei bandi Pnrr. «Dobbiamo individuare i bandi giusti», conclude Corsi, «perché non conta solo il contenitore ma anche il contenuto e per Scienze della comunicazione è necessario condividere con gli altri dipartimenti progetti innovativi che caratterizzino l’opera completa. Il progetto, insomma, non deve coinvolgere solo Comunicazione, ma dev'essere interdisciplinare. Per questo ho avviato un confronto con gli altri direttori dell’ateneo».
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