Via al master in diritto ambientale 

Università, fra i 21 enti partner del corso c’è la Procura. Guerriero: «Mettete in sicurezza il Gran Sasso»

TERAMO. Presentato ieri all’Università di Teramo il master di secondo livello in “Diritto dell’energia e dell’ambiente”, coordinato dal costituzionalista Enzo Di Salvatore, con una rete di 21 partner tra enti pubblici e privati. «Si tratta di un master unico nel suo genere, che si rivolge a un’ampia platea di utenti», ha detto il docente, «non solo giuristi, ma anche ingegneri, geologi e tante altre figure professionali. Obiettivo è fornire competenze specifiche sempre più richieste su due settori chiave in crescita, ovvero quelli dell'ambiente e dell’energia».
Il percorso formativo, in partenza dal 17 gennaio, conta già 30 iscritti mentre la scadenza per le iscrizioni è stata prorogata al 31 dicembre, con una piccola mora. Il master di 400 ore prevede, oltre a uno stage formativo, lo studio di otto casi concreti, di cui molti relativi all’Abruzzo, come Bussi, il sisma aquilano o Ombrina Mare (con seminari aperti anche ai cittadini). La presentazione – a cui sono intervenuti, tra gli altri, il rettore Dino Mastrocola e i docenti Emanuela Pistoia e Marco Pierdonati – è stata anche occasione per una riflessione più approfondita sull'ambiente. «I governi che si susseguono intervengono in materia a colpi di decreti legge agendo all'occorrenza», ha detto Di Salvatore, «Occorre, invece, che l’ambiente diventi una politica vera, che ci sia una strategia, una grande legge o riforma a medio e lungo termine. Questa è anche la ragione per cui sorgono tutti questi casi rispetto ai quali i cittadini si contrappongono». E sul caso dell’acquifero del Gran Sasso è intervenuto il procuratore di Teramo, Antonio Guerriero, che ha sottolineato ancora una volta come sia necessario procedere alla messa in sicurezza in tempi celeri poiché a livello operativo nulla è stato fatto. Al termine dell'inchiesta che ha visto citati in giudizio 10 indagati, Guerriero aveva scritto una lettera agli enti invitandoli a intervenire al più presto a tutela delle salute pubblica. «Nel territorio che siamo chiamati ad amministrare», ha aggiunto il presidente della Provincia Diego Di Bonaventura, «sono concentrate tutte le contraddizioni più eclatanti: dal problema dell'acquifero del Gran Sasso a quello dei rifiuti. Da una parte ci sono situazioni irrisolte che ci mettono a rischio ambientale, dall'altro c'è la paralisi della politica sulle scelte».
Numerosi i partner del master: Regione, Provincia e Comune di Teramo (presente l’assessore Andrea Core), Anci Abruzzo, Legambiente, Procura della Repubblica di Teramo, Wwf Italia, Arta Abruzzo (rappresentato dal direttore generale Francesco Chiavaroli, che ha sottolineato come siano solo 210 i dipendenti che operano in tutta la regione), Cosvega, Tar Abruzzo, i Comuni di Casalbordino, Tollo, San Salvo, San Vito Chietino, l'Ordine degli avvocati di Teramo (è intervenuto il presidente Antonio Lessiani) e quello di Sulmona, Ecolan, Sasi, Montagne Teramane e Ambiente (c’era il presidente Ermanno Ruscitti), Consorzio Amp Torre del Cerrano, studio legale Hlb Repubblica di San Marino. Inoltre, è già stato annunciato che il master a marzo partirà anche in Sicilia, in collaborazione con il Consorzio universitario del Mediterraneo Orientale.
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