Il vescovo Spina: la raccomandazione offende le persone

Parla il presule di Sulmona: i datori di lavoro devono assumere i giovani più meritevoli

Senza lavoro non c’è dignità. La sua denuncia durante i funerali di Fabrizia è un atto d’accusa contro chi?

« Il mio non è stato un atto di accusa ma una constatazione. Ho voluto sottolineare una cosa: se Fabrizia con tutti quei titoli è dovuta andare fuori da Sulmona significa che in questo territorio esiste un problema. Questa terra non riesce più a rispondere alle esigenze dei giovani. Per questo ho parlato della desertificazione umana del Centro Abruzzo, con la popolazione che diventa sempre più vecchia e che non ha futuro visto che le nuove generazioni sono costrette ad andare via perché non riescono a realizzarsi».

Cosa possiamo fare per far fronte a questa situazione?

«Quando giro nei 48 Comuni e nelle 76 parrocchie della diocesi la gente e soprattutto i giovani chiedono una sola cosa: il lavoro. Non il posto ma il lavoro. Cosa possiamo fare? Su 100 giovani che vanno alla ricerca di un’occupazione 75/80 non riescono a ottenerlo. Su 10 assunzioni ci sono 5 mila domande e le famiglie sono diventate dei veri e propri ammortizzatori sociali. I giovani sono stufi di dover chiedere a 40 anni i soldi ai loro genitori e ai loro nonni. E la politica, ma non solo la politica, deve lavorare insieme a tutte le categorie produttive per trovare uno sbocco a questa situazione. Il lavoro è un valore. L’uomo dà dignità al lavoro e il lavoro nobilita l’uomo. Senza lavoro non c’è dignità».

In questa situazione, qual è il compito della Chiesa?

«Il compito della Chiesa è il compito evangelico. Anche Gesù diede lavoro alle persone nella sua vigna: una di mattina, una di pomeriggio e una di sera. Proprio perché l’uomo non doveva restare fermo ma darsi da fare per aiutare se stesso e gli altri. In tanti mi dicono che il lavoro si trova solo attraverso le raccomandazioni. Io dico che farsi raccomandare è umiliante. Davanti al datore di lavoro bisognerebbe dire: valuta le mie capacità, valuta le mie qualità e poi assumimi. La raccomandazione offende le persone».

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