Pescara, il sindaco al capo dei vigili: "Spiega la figuraccia in tv"

Maggitti alle corde dopo il caso Iene. Il comandante dei vigili convocato in Comune: deve presentare una relazione sulla figuraccia nell’intervista alle Iene

PESCARA. Un’ora e mezza di confronto con il sindaco Marco Alessandrini e l’assessore alla polizia municipale Adelchi Sulpizio: il comandante dei vigili urbani Carlo Maggitti da ieri è formalmente sott’accusa dopo che l’amministrazione ha chiesto al comandante «una relazione dettagliata sui fatti accaduti (la multa al questore sparita ndr), tenendo conto anche di quanto emerso nella trasmissione Le Iene». Nel frattempo è stato incaricato il direttore generale del Comune, Carla Monaco, a «ricostruire», come si legge ancora nella nota del Comune, «tutti gli aspetti amministrativi della vicenda, a partire dai fatti legati alla multa del 2011, agli ultimi accadimenti, quali l’audizione del comandante e l’intervista, al fine di verificare se si ravvisano condotte incongrue. All’esito di tali risultanze verranno assunti provvedimenti o iniziative». Vale a dire lo spostamento del dirigente ad altro incarico.

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Si riapre così la vicenda del 2011 che, portata alla ribalta dal giornalista Marco Patricelli nel 2013 e finita in un fascicolo della Procura, sembrava destinata all’oblio dopo la richiesta di archiviazione dello scorso agosto. Ma si sono messi di mezzo il Movimento 5 stelle con l’interpellanza parlamentare, l’interrogazione in consiglio comunale e l’esposto in Procura e Le Iene, chiamate nei giorni scorsi a scoperchiare davanti a tutta l’Italia una vicenda di cui l’unico a farne le spese sembrava essere Angelo Volpe. Il vigile finito sotto processo con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio per aver chiesto all’ex comandante Ernesto Grippo come avrebbe dovuto comportarsi il collega Claudio Di Sabatino che, dopo aver elevato la multa al questore, si era accorto che il verbale non esisteva più e che la Mercedes fatta prelevare dal carroattrezzi in divieto di sosta era stata cancellata dal registro del carroattrezzi.

È proprio su questi passaggi che davanti alla telecamera delle Iene Maggitti è entrato più volte in contraddizione, ed è proprio su queste contraddizioni che rischia di giocarsi la poltrona da comandante.

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In particolare, sull’auto restituita a tempo di record al questore dopo la rimozione in divieto di sosta, Maggitti afferma, davanti alle telecamere di Italia 1, che la restituzione è stata un’iniziativa dell’ufficiale, il maggiore Sergio Petrongolo, il quale invece ripete insistentemente che fu proprio Maggitti a chiamarlo dicendogli di accompagnare il questore al comando e di ridargli la macchina «poi domani penso a tutto io sia alla rimozione che al verbale» gli avrebbe detto il comandante.

Quanto alla multa sparita e alla casella lasciata in bianco sul registro delle auto rimosse dal carroattrezzi, Maggitti dice di non sapere quando è successo e come è sparito, mentre ancora Petrongolo racconta di aver preso lui il preavviso dicendo al questore che lo avrebbe dato al comandante.

Ma di quel foglietto, di quel preavviso, non c’è più traccia mentre Maggitti insiste con il dire che «quello che è stato fatto è assolutamente legittimo», mentre dice di non sapere se fossero legittimi gli spazi bianchi sul registro del carroattrezzi a fianco al nome del vigile Di Sabatino che quel giorno fece rimuovere la macchina del questore. Parecchie incertezze su cui l’amministrazione ha chiesto a Maggitti una relazione accurata, senza che questi possa ancora una volta negarsi al confronto come aveva fatto nell’ultima commissione di Controllo e garanzia, quando con lo scudo del segreto istruttorio aveva scatenato le ire del Movimento 5 stelle che per questo ha chiesto le dimissioni del presidente di commissione Carlo Masci. Il quale dice: «La nostra non è una commissione di indagine, ma di controllo. Sulla questione c’è un’indagine della magistratura».

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