Pescasseroli: "I nostri ragazzi non sono delinquenti"

Le reazioni degli adulti alla lettera-denuncia di Dacia Maraini, nella cui casa tre ragazzini hanno devastato tutto. Il parroco: li aiuteremo

PESCASSEROLI. “Una città biancheggiante di neve, quasi divisa dal mondo, e una vasta casa dove si stava intimamente raccolti intorno al lieto fuoco del camino”. È così che il suo figlio più illustre, il filosofo Benedetto Croce, descriveva Pescasseroli nel 1910, “uno di quei paesi delle fiabe, che non si sa se siano o no esistiti”. E a pochi giorni dai raid che tre ragazzini, appena entrati nella soglia dell’adolescenza, hanno compiuto in casa di Dacia Maraini, molti si chiedono se l’episodio sia piuttosto la punta di un iceberg, di un disagio giovanile che affonda le radici in un generalizzato sfaldamento dei rapporti, senza escludere quelli familiari, oppure nei problemi a rapportarsi con i propri coetanei, in un contesto di oggettiva difficoltà logistica e di collegamento con gli altri centri più grandi.

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È stata la stessa Maraini a parlare, in una lettera, di “incarognimento della popolazione adolescenziale. Per tanti anni ho vissuto tranquilla, lasciando a volte la chiave appesa alla porta. Non mi sono mai sentita in pericolo”. Nella stessa lettera la scrittrice cita anche “i tanti ragazzi seri, studiosi, gentili che si fanno due ore di autobus la mattina all’alba per andare a studiare ad Avezzano”. Già. Due ore per andare e altrettante per tornare da scuola, la dicono lunga sulla qualità della vita dei giovani di Pescasseroli, e sulle difficoltà che incontrano ogni giorno per fare cose normalissime che per tutti i loro coetanei sono più a portata di mano. Ma cosa fanno i ragazzi che abitano nel comune incastonato tra le montagne del Parco nazionale d’Abruzzo?

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L’EX ASSESSORE. «I giovani», dice Attilio Pistilli, ex assessore alla cultura, ed esponente del Pd, «sono circa centocinquanta, a fronte di una popolazione di circa duemila residenti effettivi. Effettivamente, dopo questo episodio è comprensibile che ci siano agitazione e sgomento. Una violenza gratuita di questo tipo non può che preoccupare, anche per l’età dei ragazzini in questione. Sarebbe opportuno che i genitori chiedessero scusa alla signora Maraini, ma non vi è alcun timore per cui lei debba andare via. Questo è un paese relativamente tranquillo, tutti le vogliono bene e sono felici del fatto che sia qui. È stato un fulmine a ciel sereno. I ragazzini neanche sapevano che quella presa di mira fosse la casa di Dacia Maraini. Per i ragazzi di Pescasseroli c’è una fiorente associazione sportiva che organizza la scuola calcio, e anche delle gare. Lo scopo è quello di tenerli impegnati. Ci sono le palestre, abbiamo anche quella dove si insegnano teakwondo e kickboxing. Anzi, a proposito di kickboxing, qui abbiamo anche il campione regionale. Abbiamo un cinema, anche se con l’avvento di Sky e di internet, ormai, al cinema ci va sempre meno gente. Tutti, comunque, hanno l’accesso a internet. Forse bisognerebbe fare qualcosa in più. Secondo me dipende molto anche dalle famiglie, che dovrebbero fornire le basi ai ragazzi, far capire loro quello che è bene e quello che è male».

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I VIP. Pescasseroli è per molti vip il buen retiro, come per la coppia formata da Paola Cortellesi e Riccardo Milani, o Beppe Fiorello, Biagio Izzo, Claudio Bisio, Manuela Arcuri, Michele Placido, Checco Zalone, Rocco Papaleo. Aveva la villa nel Parco anche l’indimenticato regista Ettore Scola. Erano frequentatori abituali anche Alberto Sordi, Marcello Mastroianni e Renato Rascel.

IL PARROCO. Don Andrea De Foglio, il parroco, ha riattivato l’oratorio, dove i ragazzi possono prendere lezioni di chitarra. «Ho lavorato con i giovani», dice, «e conosco le loro difficoltà. Come comunità vogliamo fare qualcosa per loro». Che non si sia trattato di una spedizione punitiva “ad personam” è confermato anche da una lettrice, amica della mamma di uno dei due undicenni coinvolti. «Conosco quel bambino da quando è nato», dice, «e non c’entra nulla con gli atti vandalici compiuti l’estate scorsa. È un bambino buono, ingenuo, che non ha compreso la gravità di quello che stava facendo. Gli abbiamo parlato a lungo, è sempre stato molto seguito. È un bambino che in passato ha avuto dei problemi e questo lo ha reso vittima di atti di bullismo. Vorrei dire alla signora Maraini che non è giusto dare un giudizio su persone che neanche si conoscono. La mia amica vorrebbe incontrarla per farle conoscere suo figlio, e non per il fatto di dover ripagare i danni, come è giusto. Ci terrebbe tantissimo che guardasse questo bambino, e si rendesse conto che non è delinquente o marcio» .

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