Nel rapporto della Camera di commercio sono preoccupanti i primi dati del 2009

Economia, la grande crisi arriva solo adesso

Nel 2008 più fallimenti e produzione in calo, ma le imprese hanno tenuto

 TERAMO. Un sistema economico che sostanzialmente ha tenuto nel 2008 ma con preoccupanti segnali di cedimento nel 2009. E’ questo il nocciolo del rapporto economia che la Camera di commercio ha presentato ieri nella “Prima settimana europea delle Pmi”.

 Il presidente Giustino Di Carlantonio, nell’aprire i lavori ha parlato di «sostanziale tenuta pur nella situazione di difficoltà» e di «indicatori economici che segnano un peggioramento inferiore della media nazionale».

 IL 2008. E a dire il vero i dati del 2008 non sono tanto male. In fondo la crisi è esplosa nell’ultimo mese dell’anno e sulle statistiche ha lasciato un segno limitato. Ecco che la provincia fa segnare, a fine 2008, un saldo positivo di 90 imprese, fra quelle aperte e quelle chiuse. Le esportazioni, già nel 2008, si approssimavano allo zero (0,2%) soprattutto per la crisi della componentisica auto (è il dato peggiore in Abruzzo). Secondo il Cresa, inoltre, la produzione industriale nel quarto trimestre del 2008 è diminuita in provincia del 4,7% (ma meno della media regionale del -10%). I settori più in sofferenza nel 2008: agricoltura, commercio al dettaglio, trasporti, ristorazione. Nell’industria abbigliamento, mobile e alimentare.
 Un segno della crisi iniziato nel 2008 e proseguito nel 2009, riguarda i default aziendali: sono 65 le nuove procedure fallimentari aperte nel 2008 (55 del 2007) e si prevede un ulteriore aumento nel 2009.

 IL 2009. Che il 2009 non faccia presagire molto di buono lo testimoniano i dati della cassa integrazione nei primi tre mesi: quella ordinaria è cresciuta del 415% mentre la straordinaria è aumentata del 248%. Ricapitolando, se a fine 2008 è calato il fatturato (-7,6%), così come gli ordinativi interni (-9,4%) ed esteri (-5,1%) le previsioni per il primo semestre del 2009, secondo l’indagine del Cresa, sono particolarmente pessimistiche. Addirittura il 43,2% degli imprenditori prevede una diminuzione superiore al 5% della produzione industriale.

 L’OCCUPAZIONE. In un simile panorama - durante il convegno sono però arrivati segnali di ottimismo dal governatore Gianni Chiodi e dal presidente della Banca di Teramo Antonio Tancredi - un capitolo a parte riguarda l’occupazione. Innazitutto nel 2008 gli occupati sono passati a quota 124mila (+4mila rispetto al 2007). E il 34,3% è nell’industria (è il dato più alto d’Abruzzo), come ha sottolineato l’economista Pino Mauro. L’incremento deriva solo dalla crescita dell’occupazione femminile (i maschi addirittura calano da 75 a 74mila). Ma quello che consola è l’occupazione intellettuale. E’ crescita record nella richiesta di laureati da parte delle imprese. Se nel 2007 sono state 140, nel 2008 si è arrivati a 290. Si tratta soprattutto di laureati nelle discipline economiche (38%), specialisti nella formazione (21%) e ingegneri (14%).