Un vaccino

CORONAVIRUS

L'Abruzzo cerca l'intesa con i medici di base, sui vaccini è penultimo

Incontro tra assessore alla Sanità e sindacati per accelerare sulle somministrazioni. Intanto la fondazione Gimbe dice che solo l'1,8% della popolazione è stata coperta

 

In base al report della fondazione Gimbe l'Abruzzo è la penultima regione in Italia per la somministrazione dei vaccini con appena l'1,84 per cento della popolazione che ha completato il ciclo. Per cercare di dare un'accelerata alla campagna vaccinale la Regione, attraverso l'assessore alla Sanità Nicoletta Verì, ha annunciato di essere vicina all'accordo con i medici di medicina generale per la somministrazione delle dosi.
La bozza di accordo predisposta dalla Regione è stata discussa l'incontro a Pescara tra l’assessore Verì e le organizzazioni dei medici di medicina generale Fimmg, Snami, Smi e Intesa Sindacale. L'intesa dovrà adesso essere approvata dalle sigle sindacali e recepita dalle Asl abruzzesi. I medici dovranno censire, tra i propri assistiti, coloro che dovranno essere avviati prioritariamente a vaccinazione in conseguenza di un quadro clinico particolarmente delicato. Andranno poi verificate le caratteristiche degli studi medici, che dovranno essere adeguati, con spazi separati per le somministrazioni e le successive attese dei pazienti. Il medico di medicina generale potrà anche operare nei punti di vaccinazione territoriale, in quelle strutture cioè messe a disposizione da altri enti, come i Comuni.
“I medici – spiega l’assessore – hanno mostrato grande disponibilità e apertura alle nostre proposte. A breve definiremo gli ultimi aspetti e sigleremo l’intesa in tempi strettissimi, a beneficio dell’intera comunità abruzzese”.
Intanto, in base ai dati diffusi dalla fondazione Gimbe, l'Abruzzo è al penultimo posto in Italia per la percentuale di popolazione residente che ha completato il ciclo vaccinale. Peggio dell'Abruzzo ha fatto solo l'Umbria, con l'1,72 per cento della popolazione oggi vaccinata.