Alfredo Cospito

ROMA

Cospito resta al carcere duro del 41 bis

Per l'anarchico originario di Pescara e rinchiuso a Sassari arriva il "no" della Cassazione al ricorso

ROMA. La Cassazione ha dichiarato inammissibile l'istanza presentata dai difensori dell'anarchico Alfredo Cospito, 57 anni, originario di Pescara, detenuto in regime di 41bis contro la decisione del tribunale di Sorveglianza di Roma che il 23 ottobre aveva confermato il carcere duro: Cospito è attualmente detenuto a Sassari e nei mesi scorsi aveva protestato con un lungo sciopero della fame fino allo stremo.

Nel corso dell'udienza di ieri il procuratore generale della Cassazione si era espresso per il «no» al ricorso presentato dall'avvocato Flavio Rossi Albertini che oggi rende nota la decisione della Suprema Corte.

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La decisione ha suscitato nuove polemiche.

«La Cassazione ha confermato quanto noi sosteniamo da tempo: l'anarchico Alfredo Cospito deve rimanere in carcere e scontare la sua pena secondo il regime previsto dall'articolo 41 bis dell'ordinamento penitenziario - dichiara in una nota il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari - niente sconti o premi per i nemici dello Stato. Niente passi indietro di fronte al ricatto dei violenti».

«Leggendo il commento del sottosegretario Ostellari e ricordando la vicenda giudiziaria di Del Mastro, sorge il fondato sospetto che la vicenda Cospito sia stata profondamente influenzata dalla politica». È quanto afferma l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore dell'anarchico.