Bimbo morto soffocato a San Salvo, indagato il padre e la mamma non si trova

Il difensore Cerella: "Ha sempre accudito i tre figlioletti". Slitta l’autopsia sul piccolo di tre anni

SAN SALVO. La Procura di Vasto ha aperto un fascicolo a carico di A.C., il papà del piccolo Alessandro, 3 anni, morto martedì mattina per cause al momento misteriose. L’ipotesi di reato è omicidio colposo. L’uomo, che è indagato per negligenza, avrebbe omesso di chiedere adeguati accertamenti dopo la rovinosa caduta dalle scale del suo bambino, avvenuta 24 ore prima del decesso. Il difensore di A.C., l’avvocato Giovanni Cerella, parla di atto dovuto.

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«La comunicazione giudiziaria a carico del padre è stata fatta per poter disporre l’autopsia come atto irripetibile e rintracciare la madre di Alessandro che è all’estero», afferma l’avvocato Cerella. La donna potrebbe costituirsi parte civile e nominare a sua volta un legale. I carabinieri hanno sequestrato nella casa di via Madonna delle Grazie, dove il bambino ha vissuto le ultime ore di vita, alcuni oggetti trovati vicino al corpo che potrebbero essere utili agli investigatori. Questa mattina in Procura sarà conferito l’incarico per l’autopsia al medico legale Pietro Falco. A seguire sarà decisa la data dell’esame. Solo l’autopsia chiarirà le cause della morte del bambino. Il sostituto procuratore Gabriella De Lucia, magistrato di turno, dopo aver letto le relazioni dei carabinieri che martedì sono intervenuti sul luogo della tragedia, pare avesse avanzato nell’immediato due ipotesi di reato: omicidio colposo ed omessa custodia. La seconda ipotesi è stata poi scartata. Resta quella di omicidio colposo. Un fardello, per A.C., che va ad aggiungersi al peso della morte del bambino e alle circostanze drammatiche che l’avrebbero provocata.

L’uomo, di professione meccanico, si è trasferito a San Salvo da Cupello lo scorso mese di dicembre dopo che la moglie di origine nordafricana aveva deciso di tornare a casa. I tre figli, Alessandro di 3 anni e due gemelle che ora hanno un anno e mezzo, sono rimaste con il papà. Una delle due piccine ha problemi di disabilità. «Eppure lui ha sempre accudito amorevolmente i suoi bambini. Ad aiutarlo ogni tanto arriva una badante. Per il resto ha sempre risolto i propri problemi da solo e i vicini di casa possono testimoniare che è un padre amorevole», afferma ancora l’avvocato Cerella. L’esame peritale, oltre alla causa della morte, cercherà di accertare anche la dinamica della caduta che a distanza di ore è diventata letale. La mancanza di appetito del bambino martedì mattina potrebbe essere stata provocata da un ematoma cerebrale o comunque da un grave trauma. Al momento le ipotesi sono tante. Solo l’autopsia potrà fare chiarezza sulla morte del piccolo Alessandro.

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