Bollette del telefono sotto falso nome, una coppia nei guai 

Marito e moglie di Pordenone intestano l’utenza a una guardiese per non pagare il conto. Ma i carabinieri scoprono l’imbroglio

CHIETI. Ha rischiato di dover pagare oltre 1.200 euro perché due sconosciuti, che vivono a più di 600 chilometri di distanza, le hanno intestato – a sua insaputa – un numero di telefono fisso con tanto di collegamento a internet. Ma la vittima, una donna di Guardiagrele di 54 anni, ha presentato denuncia e i carabinieri della locale stazione hanno individuato gli autori del raggiro: si tratta di due coniugi di Pordenone. Lui di 31 anni e lei di 32, devono rispondere di concorso in truffa e sostituzione di persona.
Tutto comincia quando la donna guardiese riceve una telefonata da una nota compagnia telefonica. Ma non è la solita chiamata per proporre un piano tariffario più conveniente: l’operatore le comunica l’esistenza, a suo carico, di numerose bollette insolute. La vittima si tranquillizza solo quando le viene fornito il numero di telefono in questione e scopre che non è quello a lei in uso, anche perché il prefisso è della provincia di Pordenone. Dal call center, dunque, le consigliano di presentare una querela. Per prima cosa emerge che il contratto telefonico, con annesso modem, è stato stipulato nell’agosto del 2018 e che, a distanza di pochi giorni, l’utenza è stata attivata utilizzando codice fiscale e carta d’identità della 54enne. Resta da capire come i truffatori si siano procurati i documenti della donna. Sta di fatto che i militari del maggiore Massimo Capobianco risalgono all’indirizzo di spedizione delle bollette e scoprono che, nel lasso di tempo incriminato, in quella casa ha abitato una coppia. Non solo: il capofamiglia è l’intestatario del cellulare fornito al momento dell’attivazione dell’abbonamento a nome della vittima. A questo punto, i due vengono denunciati. E la malcapitata, grazie ai carabinieri, evita di pagare oltre 1.200 euro.