San Pietro, crocevia di incidenti

Scontro tra auto e camion riapre il capitolo sicurezza

ORTONA. Ennesimo incidente all’incrocio di San Pietro che persino la polizia stradale oramai definisce «famigerato». Nessuno ha riportato gravi conseguenze ma poteva andare peggio, come del resto è già successo altre volte al quadrivio tra la statale Adriatica e la strada provinciale Villa Grande-San Pietro. Coinvolti un camion cisterna carico di gasolio che proveniva dal deposito dell’Agip e due vetture. L’incidente riporta all’attenzione la pericolosità dell’incrocio e tutte le sollecitazioni che le sigle sindacali dei trasporti hanno inviato, negli ultimi quattro anni, ad Anas, motorizzazione, Provincia e Comune chiedendo più sicurezza. «Da molto tempo sosteniamo la necessità di migliorare la sicurezza a quell’incrocio». A parlare è Adriano Panico, autista Arpa e delegato della Filt-Cgil, che aggiunge: «Ci dispiace dover dire “lo avevamo detto”». Almeno non ci sono state gravi conseguenze per le persone coinvolte ma resta viva l’urgenza di prendere provvedimenti». La dinamica dell’incidente è ancora tutta da chiarire. Probabilmente, secondo le prime ricostruzioni fatte dagli agenti della polstrada intervenuti sul posto, lo scontro tra le due autovetture è stato causato da una mancata precedenza.

Prima delle 8, una Ford Focus e una Fiat Punto che viaggiavano sulla statale 16 si sono scontrate. Una delle due automobili è finita contro il camion fermo all’incrocio in attesa di immettersi sulla statale che da San Pietro conduce in direzione di Ortona. L’autobotte, dunque, non avrebbe avuto alcun ruolo. I conducenti delle due vetture sono rimasti feriti nello scontro e trasportati all’ospedale Gaetano Bernabeo dove ne avranno per venti giorni. L’incidente riaccende però la questione della sicurezza da tempo sollecitata dagli autisti dei pullman che percorrono la tratta Pescara-Ortona attraversando l’incrocio per riprendere la statale in direzione Ortona.

Le tre sigle della rappresentanza sindacale aziendale (Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil) hanno portato avanti le loro richieste per oltre tre anni ma, nonostante le risposte e i solleciti del prefetto agli enti competenti, non hanno ancora ottenuto la soluzione al problema. Gli autisti devono affrontare l’intersezione pericolosa in cui la visibilità dei mezzi che percorrono l’Adriatica non è ottimale nonostante le modifiche apportate dall’Anas che ha tagliato un pezzo di curva per migliorare la visibilità e predisposto i cartelli che prescrivono il limite massimo di velocità a 50 chilometri orari. Limite che quasi nessuno rispetta perché si tratta di una strada a scorrimento veloce. «Come si può capire dall’incidente, la questione non interessa soltanto noi autisti dei mezzi trasporto ma tutti gli automobilisti che devono attraversare l’incrocio per andare a Ortona o immettersi sulla strada provinciale», spiega Panico, «dopo l’incontro avuto diversi mesi fa con l’ex giunta Fratino in cui non si è arrivati a nulla di concreto non è stato fatto più niente. Noi continueremo a chiedere sperando che non accadano altri incidenti».