Un farmaco contro il tumore al seno 

Pubblicati i primi risultati di uno studio delle università d’Annunzio e di Salamanca

CHIETI . I risultati di uno studio preclinico su un nuovo farmaco antitumorale chiamato Ev20/Mmaf sostenuto dalla Fondazione Airc sono stati pubblicati sulla rivista specializzata Embo Molecular Medicine. Il progetto coordinato dal dottor Gianluca Sala, ricercatore del laboratorio di Biochimica al Cast (Centro di Studi e Tecnologie Avanzate) dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, è stato condotto in collaborazione con il dottor Atanasio Pandiella dell’Università di Salamanca. La ricerca è stata possibile anche grazie a Mediapharma srl, biotech nata come spin-off dell’Università “d’Annunzio” che ha messo a disposizione dei ricercatori l’anticorpo Ev20. Esso appartiene alla classe degli immunoconiugati, farmaci a bersaglio molecolare che utilizzano anticorpi monoclonali per indirizzare in maniera selettiva potenti agenti citotossici nel tessuto tumorale evitando di danneggiare le cellule normali.
Il team ha dimostrato che nei modelli animali è possibile curare un tipo aggressivo di carcinoma della mammella caratterizzato dalla iper-espressione del recettore Her-2. In un precedente studio di recente pubblicato dal team abruzzese, Ev20/Mmaf ha mostrato una significativa attività terapeutica nel melanoma. Il nuovo studio condotto sul carcinoma della mammella conferma le potenzialità cliniche del farmaco antitumorale, sia pure ancora limitate al modello animale. I risultati fin qui ottenuti incoraggiano ulteriori fasi di sviluppo e auspicano la disponibilità di investimenti necessari a portare il composto alla sperimentazione clinica sull’uomo.
«Nel nostro studio», spiega il dottor Sala, «abbiamo dimostrato che, nel modello animale, è possibile aggirare la resistenza alle terapie anti Her-2, utilizzando Ev20/Mmaf, un immunoconiugato diretto contro Her-3, un recettore appartenente alla stessa famiglia di Her-2. Grazie alla sua capacità di innescare direttamente i pathways di sopravvivenza cellulare, Her-3 svolge un ruolo chiave nel mediare meccanismi di resistenza».
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