“Ciao, redidiva!”, il viaggio di Massari e Ranzi nell’universo di Alda Merini
PESCARA. L’indomabile vitalità di Alda Merini tiene a battesimo la seconda stagione del Piccolo teatro Orazio Costa di Pescara. Il primo appuntamento con il cartellone intitolato “Il teatro delle...
PESCARA. L’indomabile vitalità di Alda Merini tiene a battesimo la seconda stagione del Piccolo teatro Orazio Costa di Pescara. Il primo appuntamento con il cartellone intitolato “Il teatro delle parole” è in programma questa sera alle 21.15: sul palco di via D’Annunzio, a pochi passi dalla cattedrale di San Cetteo, va in scena “Ciao, redidiva!”, reading della poetessa scomparsa nel novembre di 15 anni fa, che vede come protagoniste le attrici Liliana Massari e Galatea Ranzi. Due signore del palcoscenico alle prese con un profondo e imperdibile viaggio nell’universo della Merini, e in particolare nelle sue pagine in prosa nelle quali si rispecchia e si moltiplica la potenza drammatica della parola che, attraverso le passioni, si libera, giocando e azzardando con la libertà d’esistere.
«Inoltrarsi nell’universo Alda continua per noi a essere uno stimolo emozionante e sorprendente», sottolineano le due attrici, «ci siamo immerse nella sua prosa e abbiamo potuto portare alla luce solo una parte delle sue profonde vertigini: “La pazza della porta accanto”, “L’altra verità”, “Lettere a un racconto”, “La vita facile” sono testi che continuano a sorprenderci e dai quali abbiamo tratto questa lettura-spettacolo».
Questa è la prima di tredici date nella struttura fondata e diretta da Domenico Galasso, intitolata a Orazio Costa, regista considerato tra i massimi esponenti della pedagogia teatrale europea del Novecento. Con lui Galasso si è formato all’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, dove ha studiato tra gli altri con Andrea Camilleri e Mario Ferrero nell’ultima straordinaria classe del maestro Costa, con compagni di corso quali Alessio Boni, Luigi Lo Cascio, Pierfrancesco Favino, Fabrizio Gifuni, Pietro Faiella, Liliana Massari e Sandra Toffolatti. La stagione 2024-2025 del Piccolo di via D’Annunzio va poi avanti fino a maggio e prosegue domenica primo dicembre con “E io solo sono rimasto per raccontarlo” tratto dal “Moby Dick” di Herman Melville, che vede in scena Miriam Di Nardo Di Maio e Alfredo Troiano; mercoledì 27 dicembre c’è “Contro-canti di Natale”, reading di Galasso da opere di Auster, Buzzati, ‹echov, Dürrenmatt e Renard.
Lo spettacolo inaugurale è già sold out, come avvenuto del resto per le repliche dello scorso anno, seguite dal pubblico che si è affezionato al teatro diretto da Galasso, già insegnante di regia all’Accademia di belle arti di Brera e oggi docente di lettura interpretativa e dizione all’Università d’Annunzio. Galasso organizza da anni corsi indirizzati a una platea trasversale, dai ragazzini agli adulti, sfruttando è il metodo elaborato nel tempo da Costa e adottato dall’Accademia nazionale d’arte drammatica per la formazione degli allievi attori. È ora alle prese con l’ambizioso obiettivo di costituire una scuola di interpretazione, che diventi un punto di riferimento nel Centrosud e che ha programmato di aprire i battenti a gennaio, pur nella perdurante assenza di fondi pubblici. «Sottolineo l’importanza», afferma Galasso al riguardo, «considerando anche la nostra strategica collocazione geografica, al centro della costa adriatica, di un istituto che si radichi nel solco della più illustre tradizione italiana: una scuola d’alta formazione dotata di un corpo docente di massima qualità, che sia in grado di attivare e intercettare energie e strategie di valorizzazione culturale del nostro territorio».