la mostra a san benedetto del tronto 

Dis*Astri, quaranta incisioni di Goya dialogano con le opere di Vespasiani

Prosegue alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto l’interessante mostra che mette a confronto l’arte di Francisco Goya e quella di Mario Vespasiani, in un ideale dialogo che indaga le più...

Prosegue alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto l’interessante mostra che mette a confronto l’arte di Francisco Goya e quella di Mario Vespasiani, in un ideale dialogo che indaga le più estreme e profonde esperienze del vivere, dalla disperazione alle violenze scatenate dalla guerra, fino alla gioia e all’estasi.
Quello che si potrà visitare fino al 25 gennaio è, in realtà, un evento nell’evento, nato unendo la mostra I Disastri della guerra di Goya con la serie Kingdom of Heaven dell’artista contemporaneo Vespasiani. Questa nuova iniziativa, pensata ed ideata dalla curatrice Rosalba Rossi, dall’arch. Franco Mercuri e dallo stesso Mario Vespasiani, prende il nome di Dis*astri, La condizione umana dai suoi abissi alla gloria e instaura appunto un dialogo tra i “disastri” di Goya e gli “astri” salvifici di Vespasiani. Come scrive la curatrice della mostra Rosalba Rossi: «Molta Luce viene dal buio, molto genio dalla follia».
Francisco José de Goya y Lucientes (1746 - 1828) è stato un pittore e incisore spagnolo. Considerato il pioniere dell’arte moderna, è stato uno dei più grandi pittori spagnoli vissuti tra la fine del XVIII secolo e dell'inizio del XIX. I suoi dipinti, i disegni e le incisioni riflettevano gli sconvolgimenti storici in corso, hanno influenzato come pochi altri gli artisti delle future generazioni al punto che viene indicato come l'ultimo degli antichi maestri e il primo dei moderni. A sancire definitivamente la fama furono proprio le opere presenti in mostra intitolate I disastri della guerra un ciclo realizzato tra il 1810 e il 1820 nel quale immortalò le atrocità commesse nel corso della lotta spagnola per conquistare l’indipendenza dal governo francese. In queste opere, come si vedrà, non racconta gli eroismi bensì i soprusi, le violenze e le ingiustizie patite dalla popolazione. Mediante la tecnica dell’acquaforte il mastro spagnolo è stato in grado di imprimere un’impostazione lirica alle scene, testimone oculare degli eventi ma dalla vista d’uccello, capace di documentare i più crudi avvenimenti per mantenendo una distanza mistica.
Quaranta le inestimabili incisioni di Goya che provengono dalla collezione di Alfredo Paglione, il celebre mecenate, gallerista e collezionista d’arte abruzzese scomparso lo scorso 30 Novembre, a cui la mostra è stata dedicata.
Mario Vespasiani (1978) è uno dei più autorevoli artisti dell’arte italiana contemporanea. A diciannove anni si è tenuta la sua prima mostra e ad oggi ha esposto su tutto il territorio nazionale, in gallerie, musei, luoghi di culto e in contesti inusuali. Della sua ricerca si sono interessati oltre a critici e storici dell’arte anche studiosi di varie discipline, che vanno dalla teologia all’astrofisica, dall’antropologia alla filosofia. Si esprime attraverso un particolare alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana e sulla pratica alchemica della pittura.
La mostra rimarrà allestita fino al 25 Gennaio, con i seguenti orari: dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. È anche disponibile il catalogo della mostra con le opere di Goya in esposizione.
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