il film “one night in miami” su amazon prime 

Malcolm X e Cassius Clay in un bar a parlare di lotte ed emancipazione 

ROMA. Dopo l'anteprima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia e il passaggio al Festival di Toronto, arriva il 15 gennaio su Amazon Prime Video l'ottimo esordio alla regia di Regina King, che...

ROMA. Dopo l'anteprima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia e il passaggio al Festival di Toronto, arriva il 15 gennaio su Amazon Prime Video l'ottimo esordio alla regia di Regina King, che secondo i rumors si guadagnerà un posto nella notte degli Oscar. “One Night in Miami”, interpretato da Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Aldis Hodge e Leslie Odom Jr., racconta dell'incontro e dell'amicizia tra Malcolm X, Cassius Clay, il cantante Sam Cooke e la star del football e attore Jim Brown, che passarono un'intera notte insieme dopo l'incontro che incoronò l'allora appena 22enne pugile campione del mondo dei pesi massimi nel 1964.
Tratto da una pièce teatrale di grande successo, con radici nelle autobiografie dei protagonisti, la fantastica sceneggiatura di Kemp Powers è un dialogo a quattro voci sul black power, i diritti dei neri, le lotte per l'emancipazione, una dialettica fatta anche di scontri, di punti di vista diversi, ma di uguale desiderio di scardinare una volta per tutte il razzismo dell'epoca. La regista aveva vinto l'Oscar come migliore attrice non protagonista in “Se la strada potesse parlare”. Nonostante l'ambientazione nella metà anni '60, il film è quanto di più attuale si possa immaginare, per quanto traguardi come la vicepresidenza Usa di Kamala Harris possano far credere il contrario. «È incredibile come oltre 50 anni dopo queste conversazioni tra neri», ha raccontato Regina King, attivista del movimento #MeToo, «siano le stesse che potremmo ascoltare oggi: come essere accettati, come contare, come non avere le porte chiuse dai bianchi, come farsi rispettare, come non essere chiamati negri. La storia vera di “One Night in Miami” è incredibilmente contemporanea. Vederla oggi, con le lotte americane del movimento Black Lives Matter, fa impressione». Le riprese sono precedenti all'omicidio di George Floyd che ha infiammato l'America, «ma evidentemente quest'opera aveva dentro di sé un destino, marciava da sola e io ne sono fiera e spero con questo film di poter fare la mia parte per la mia comunità, contribuire ad un cambiamento che è ormai indispensabile». Il film mostra Cassius Clay (Eli Goree) spavaldo sul ring, danzare come faceva lui, felice di piacere a se stesso e agli altri, vincere il 25 febbraio 1964 a Miami Beach l'incontro contro Sonny Liston, un match che è negli annali della storia della boxe.
La festa dopo la vittoria è ben altro: nella stanza squallida di un motel per neri. Accanto a lui l'amico Malcolm X - Kingsley Ben-Adir (che curiosamente interpreta Barack Obama nella miniserie inedita “The Comey Rule”) - il leader della lotta afroamericana di quegli anni, suo consigliere spirituale, colui che farà di Cassius Clay, Mohammed Alì. Tra loro, che discutono di integrità morale dei neri, di disciplina e rispetto, si intromettono il cantante Sam Cooke (Leslie Odom Jr) e il giocatore Jim Brown (Aldis Hodge), molto più laici nei comportamenti, convinti che vincere il razzismo sia riuscire ad avere lo stesso potere dei bianchi e anche i loro stessi soldi.
Malcolm X sente il pericolo imminente e qualche mese dopo verrà assassinato. «Ci sono quattro icone afroamericane, quattro persone che muovevano le folle e sentivano tutto il peso di questa responsabilità», aggiunge ancora la regista. «Il film mette in luce la loro vulnerabilità, la fragilità che pure avevano. I neri vengono raccontati spesso senza complessità, ma sentivo urgente il bisogno di rappresentarla senza altri cliché. “One Night in Miami” è una lettera d'amore alla lotta di queste persone coraggiose, alla loro esperienza umana, hanno avuto esperienze atroci di razzismo, sono stati dei grandi leader ma prima di tutto uomini. Sapevano di avere la responsabilità sociale del fardello nero, essendo così carismatici ed eccezionali, e l'hanno accettata. Riascoltarli, farli conoscere è una grande missione per me».
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