Paola Turci: «Racconto da Sanremo alla strada dei miei sogni infranti» 

La cantante sui palchi di Atessa, Città Sant’Angelo e Celano con “Mi amerò lo stesso”: «L’incidente cambiò a mia vita»

PESCARA. Torna a esibirsi come attrice, Paola Turci. Una passione, quella per il teatro, che parte da lontano, interrottasi a causa dell’incidente stradale che, nel 1993, ha segnato lo spartiacque nella vita della cantautrice romana. Turci è in tournée con “Mi amerò lo stesso”, spettacolo tratto dal suo omonimo libro, edito da Mondadori nel 2014, con cui farà tappa anche in Abruzzo.
Tre le serate in programma nella nostra regione: sabato 10 dicembre al teatro “Antonio Di Jorio” di Atessa, l’11 al Comunale di Città Sant’Angelo e il 19 all’Auditorium “Enrico Fermi” di Celano (inizio ore 21). Scritto da Paola Turci con Alessandra Scotti, prodotto da Stefano Francioni Produzioni e Friends & Partners con la regia di Paolo Civati, “Mi amerò lo stesso” è un monologo intenso in cui la protagonista si racconta in modo autentico, atratti divertente. La musica, il suo rapporto con la bellezza, una relazione tormentata, l’incidente stradale che le è quasi costato la vita: queste alcune delle tematiche portate sul palcoscenico, in uno spettacolo che permette al pubblico, recitano le note di regia, «di ritrovarsi e identificarsi nelle sue debolezze, nei suoi desideri, nelle sue paure». Paola Turci si mette a nudo, regalando agli spettatori «uno dei più grandi insegnamenti che la vita le ha donato: qualunque cosa accada…mi amerò lo stesso». Risalgono alla metà degli anni 80, invece, i suoi esordi musicali. Nel 1986 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte con il brano “L’uomo di ieri”, scritto per lei da Mario Castelnuovo. Il suo primo disco, “Ragazza sola, ragazza blu” è del 1988.
Paola Turci torna alla recitazione, un amore nato molti anni fa che l’ha portata anche a un provino con Ettore Scola a Cinecittà…
Prima del mio incidente ho frequentato per un anno un corso di recitazione in accademia con Beatrice Bracco, insegnante strepitosa di attori talentuosi come Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria. Un anno meraviglioso, dedicato al teatro e ai provini cinematografici. Dopo l’incidente, ho abbandonato tutto volontariamente: le cicatrici mi avevano completamente cambiato il volto.
Lo spettacolo è tratto dalla sua autobiografia, “Mi amerò lo stesso”, ed è stato già portato in scena nel 2016. Quali sono le novità dell’adattamento che sta portando in tournée?
Dopo quell’esperienza, mi sono dedicata soltanto alla musica. Avevo però voglia di riprendere lo spettacolo e di rifarlo completamente. Con l’aiuto di Alessandra Scotti e la regia di Paolo Civati ho messo su uno spettacolo che fa ridere e piangere nello stesso tempo. L’ambientazione è diversa: non ci sono più gli specchi, siamo a metà tra la mia stanza di quando ero piccola e un palco dove mi esibisco per la prima volta da sedicenne. Quello spazio diventa il palcoscenico di Sanremo e anche un palcoscenico più drammatico: quello dell’autostrada dove i sogni si interrompono a causa dell’incidente.
Quanto è difficile imparare ad amarsi veramente?
Credo che a un certo punto non ti resti da fare altro che volerti bene. Io ho un po’ lottato con me stessa, sono andata sempre in opposizione, non ho accettato quello che è arrivato, per tanti anni non ho accettato questa mia condizione fisica. A un certo punto non ce la fai più, viene fuori questo bene per te stesso. Viene fuori inevitabilmente, è qualcosa che ti rasserena. Non è rassegnazione, è pace, è un’accettazione non passiva ma attiva, viva, che ti permette anche di comprendere meglio quello che è successo in tutta la tua vita.