in gara al festival di sanremo 

«Quel rapper è contro le donne» Burrasca politica su Junior Cally

ROMA. Caso politico o questione di opportunità per le evidenti frasi sessiste di alcuni suoi testi? «Si chiama Gioia perché fa la troia. Questa non sa cosa dice, porca troia quanto cazzo chiacchiera....

ROMA. Caso politico o questione di opportunità per le evidenti frasi sessiste di alcuni suoi testi? «Si chiama Gioia perché fa la troia. Questa non sa cosa dice, porca troia quanto cazzo chiacchiera. L'ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C'ho rivestito la maschera», recita una sua canzone, Strega Lyrics, del 2017.
Lui è Junior Cally, rapper romano (vero nome Antonio Signore, 29 anni) ed è stato invitato a salire sul palco del prossimo Festival di Sanremo tra i big, scelto dal direttore artistico Amadeus e promosso a pieni voti dalla critica all'ascolto in anteprima del suo brano No grazie. Da ieri è una nuova gatta da pelare per lo stesso conduttore, dopo la bordata enorme di critiche dalla doppia anima partita sabato con una lettera di 29 deputate capeggiate da Laura Boldrini alla Commissione di Vigilanza, e proseguite domenica con la Lega - in testa il leader Matteo Salvini - passando per M5s, Forza Italia e Udc. Ma soprattutto il presidente della Rai Marcello Foa è intervenuto duramente esprimendo «forte irritazione per scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata. Il Festival, tanto più in occasione del suo 70esimo anniversario, deve rappresentare un momento di condivisione di valori, di sano svago e di unione nazionale, nel rispetto del mandato di servizio pubblico. Scelte come quella di Junior Cally sono eticamente inaccettabili per la stragrande maggioranza degli italiani». E chiede che Amadeus sappia «riportare il festival nella sua giusta dimensione».
Tocca ad Amadeus che ancora sabato sera era da Gramellini su Raitre a chiudere la polemica sulle sue di parole giudicate sessiste nei confronti di Francesca Sofia Novello: «Io vado e improvviso e quindi ci sta che dica qualche sciocchezza. Ma l'ultima cosa che vorrei dire è, usando il proverbio, che dietro un grande uomo c'è una grande donna, ma anche dietro una grande donna c'è un grande uomo. Quindi, siamo tutti uguali».
Junior Cally respinge la polemica al mittente bollandola come politica. «Due sono le cose: o si accetta l'arte del rap, e probabilmente l'arte in generale, che deve essere libera di esprimersi, e si ride delle polemiche. Oppure si faccia del Festival di Sanremo un' ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realtà e succursale del Parlamento italiano», dice il suo staff. «Non capiamo, inoltre, se la polemica sia di carattere musicale o politica: della partecipazione di Junior Cally a Sanremo si ha notizia dal 31 dicembre e tutti i suoi testi sono disponibili sul web».
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