Sam Yaddah (foto Ansa)

MUSICA

Sam Yaddah, anima Gospel dal Ruanda all'Aquila

L'artista arrivato in Italia grazie all'associazione "Salvati per servire"

L'AQUILA. A quasi 29 anni da quell'aprile del 1994, le strade di Kigali (Ruanda) conservano ancora i segni di quel genocidio, uno dei più sanguinosi episodi della storia dell'umanità del XX secolo. Per circa 100 giorni furono massacrate centinaia di migliaia di persone e furono moltissime le persone costrette ad espatriare, allora come oggi. Le canzoni di Sam Yaddah, al secolo Samuel Kwitonda, raccontano anche di questo, in un gospel accompagnato da pianoforte, tastiera o chitarra acustica.

Ma la sua storia è ben diversa: non è arrivato in Italia per ragioni umanitarie, ma perché è stato coinvolto in un progetto internazionale di un'associazione di volontariato che era alla ricerca di un cantante. L'occasione si è proposta durante una missione solidale dell'associazione, "Salvati per servire". Una volta entrato a contatto con questa realtà, a Samuel (oggi 30enne) è stato proposto l'inserimento come cantante nel progetto. "Nella stessa occasione - spiega - ho conosciuto anche mia moglie, Sara Perside Camagna".

Così il giovane è arrivato in Italia, lo scorso anno, lasciandosi alle spalle una serie di registrazioni che continuano a circolare sui principali social network. Oggi vive tra L'Aquila e il vicino comune di Pizzoli. Samuel studia italiano al Cpia (Centro provinciale istruzioni adulti) e non si stanca di parlare della sua passione per la musica. "Sono alla ricerca di musicisti con cui collaborare - rivela - in modo da portare avanti registrazioni anche qui".