Due imprenditori edili arrestati per usura

6 Ottobre 2011

San Salvo, con le minacce volevano indietro i soldi di un prestito a interessi elevati

SAN SALVO. Usura in concorso. C'è incredulità in città e nel comprensorio per le accuse contestate dai carabinieri della compagnia di Boiano e dai colleghi di Vasto ad Auro Chinni, 50 anni, e Vincenzo Menichilli, 51 anni, imprenditori edili di San Salvo. Insieme avrebbero preteso da un conoscente, al quale avevano prestato una piccola somma di denaro, un importo gonfiato con alti tassi di interesse. Menichilli è accusato anche di estorsione. Per entrambi il sostituto procuratore della Repubblica di Vasto, Giancarlo Ciani, ha chiesto ed ottenuto dal Gip, Anna Rosa Capuozzo, gli arresti domiciliari.

I carabinieri della compagnia di Boiano sono diretti dal capitano Raimondo Michele Gammone, quelli di Vasto e San Salvo dal capitano Giuseppe Loschiavo . Il provvedimento di custodia cautelare è stato emesso tre giorni fa - anche se solo ieri i militari hanno confermato la notizia - e ha suscitato subito clamore. La città si è divisa tra colpevolisti e innocentisti. Gli indagati negano le accuse con determinazione. La vicenda che li ha messi nei guai si sarebbe verificata l'estate scorsa.

I fatti.
Un operaio residente in un piccolo comune molisano della vallata del Trigno, mentre è in vacanza con la famiglia a San Salvo marina avendo bisogno di denaro liquido chiede un prestito a uno dei due imprenditori. «La somma era esigua, ma nel giro di pochi giorni è lievitata a causa del tasso di interesse di gran lunga superiore a quanto previsto dalla legge», scrivono in una nota i carabinieri del comando provinciale di Campobasso. «Ben presto», prosegue il comunicato, «il villeggiante ha iniziato a subire una serie di pressanti richieste». Stando al racconto della presunta vittima per convicerlo a saldare il debito uno dei due avrebbe minacciato di procurargli gravi danni. L'uomo, disperato, ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri del suo paese.

Le indagini.
Quando si è presentato in caserma l'operaio era provato e spaventato. I militari della compagnia di Bojano lo hanno tranquillizzato. Subito dopo, in collaborazione con i colleghi di Vasto e San Salvo, hanno messo al corrente dell'accaduto la Procura della Repubblica presso il tribunale di Vasto. Il sostituto procuratore Giancarlo Ciani ha aperto l'inchiesta. Per due mesi i carabinieri hanno ascoltato testimioni e acquisito riscontri. Lunedì l'epilogo. Il Gip del tribunale di Vasto ha emesso due ordini di custodia cautelare ai domiciliari per entrambi gli imprenditori. «L'attività investigativa ha consentito di acquisire atti ed elementi che hanno convinto il Gip ad emettere il provvedimento restrittivo», scrivono i carabinieri. Entrambi gli indagati saranno presto ascoltati dai magistrati vastesi. A San Salvo non è la prima volta che scattano le manette per usura. Nel 2003 i carabinieri arrestarono un'intera famiglia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA