Emergenza rifiuti, Frattura si difende

31 Gennaio 2013

L’ingegnere consulente del Comune di Montelapiano ribatte alle accuse della Ecologica Sangro

LANCIANO. «Quando si attacca su fatti strettamente personali qualcosa non funziona perché non si entra nel merito dei fatti». Bolla così Nico Frattura, consulente del Comune di Montelapiano per il settore rifiuti ed ex direttore dell'Ecologica Sangro, le accuse che quest'ultima gli ha rivolto con riferimento al suo operato all'interno dell'azienda.

«Io parlo di fatti» si difende Frattura «e un fatto è che Deco spa, direttamente e indirettamente attraverso l'Ecologica Sangro di cui detiene il 93% circa delle azioni, al 31 dicembre 2011, secondo dati pubblicati sul sito della Regione Abruzzo, ha trattato oltre il 57% dei rifiuti urbani indifferenziati provenienti da tutto l'Abruzzo. Ed è sempre un fatto» prosegue l'ingegnere «che alla Deco è stata rilasciata un'autorizzazione per un impianto che può lavorare 270mila tonnellate all'anno di rifiuti urbani indifferenziati (oltre il 63% della produzione dell'intero Abruzzo) e che in regione dovrebbero essere costruiti almeno altri due importanti impianti, il Tmb di Cerratina e quello dell'Aquila, che indubbiamente, cifre alla mano, non possono non togliere quote di produzione all'impianto della Deco».

Frattura cita quanto avvenuto nel corso di una riunione sui rifiuti indetta dalla Regione nel novembre scorso dove sarebbe emerso che, nel prossimo piano dei rifiuti gli impianti abruzzesi già esistenti dovrebbero essere autosufficienti per gestire il pattume.

Nella stessa riunione, di cui Frattura cita il verbale, si venne a conoscenza di una diffida, promossa da Deco spa, secondo la quale, «sulla scorta di intervenute novità nel campo della codifica dei rifiuti trito-vagliati negli impianti mobili, la Regione avrebbe dovuto adoperarsi affinchè tutti questi impianti non venissero più autorizzati. Il servizio gestione rifiuti regionale, per voce del proprio dirigente, Franco Gerardini» prosegue Frattura « avallò quella diffida, tant'è che EcoLan spa (proprietaria della discarica di Cerratina) che aveva chiesto il rinnovo dell'autorizzazione del proprio impianto mobile, è ancora in attesa».

Frattura si domanda come mai la EcoLan nel corso dell'emergenza creatasi in seguito alla chiusura dell'impianto mobile abbia «ritenuto di chiedere il preventivo oltre che alla Deco spa ad altre tre ditte di cui una, l'Aciam, aveva in precedenza comunicato che avrebbe potuto smaltire il sottovaglio di Cerratina solo fino al 31 gennaio 2013, un'altra, il Civeta che a detta del proprio direttore non ha l'autorizzazione per smaltire il sottovaglio dei comuni extraconsortili e a un'altra ancora, il Sogesa, fallita nel giugno 2012?».

Daria De Laurentiis

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