In aula la battaglia sui costi del Centro studi rossettiani

Mozione di D’Alessandro in consiglio comunale sulle spese dell’ente culturale «La metà dei finanziamenti di Palazzo di città incassati da chi dirige e coordina»
VASTO. Voci di spesa di tutto rispetto e conflitti di interesse al Centro europeo di studi rossettiani, la struttura nata nel 2008 con il compito di creare un archivio internazionale sulla famiglia Rossetti, organizzare convegni di studio, seminari, corsi di aggiornamento e curare i rapporti con le Università. L’opposizione si prepara a dare battaglia in consiglio comunale dovrà presto approderà la mozione firmata da Davide D’Alessandro e da altri esponenti della minoranza finalizzata a far luce sui costi della struttura che ha sede nella casa natale di Gabriele Rossetti e su altri aspetti. Oltre che sui compensi del direttore del Centro, Gianni Oliva, e dei consulenti, l’attenzione è puntata sui rapporti tra la Casa editrice Carabba e il direttore del Centro europei di studi rossettiani.
«Tra le voci di spesa ce n’è una molto interessante», rivela D’Alessandro, zcioè 1.786 euro per la Casa editrice, di cui il professor Oliva è membro del consiglio d’amministrazione. Il legame finora non è mai stato smentito. Delle due l’una: o l’interessato chiarisce i rapporti con la Casa editrice Carabba o prende in esame il tema delle dimissioni. C’è anche una terza possibilità: che il prossimo consiglio comunale decida di risolvere con fermezza quanto sta emergendo di insolito, tanto per usare un eufemismo, tra Scuola civica musicale, Teatro Rossetti e Centro Studi Rossettiani».
Insomma, la cultura, o meglio tre istituzioni cittadine che il sindaco Luciano Lapenna non ha esitato a definire “eccellenze”, continuano a essere nel mirino della opposizione consiliare che non ha nessuna intenzione di mollare la presa.
Il capitolo più corposo sui costi di gestione. «Riguarda il professor Oliva la prima voce di spesa per il 2013 del Centro Europeo di Studi Rossettiani», insiste D’Alessandro, «e non poteva essere diversamente, poiché il direttore ha portato a casa ben 27.120,80 euro. Per i consulenti sono stati spesi 17.475 euro e 3mila per la segreteria contabile, a dimostrazione che la metà di quanto viene finanziato dal Comune con soldi pubblici serve per pagare chi dirige e coordina. Un eccesso che spero possa essere eliminato con la mozione, presentata con altri colleghi, in discussione al prossimo consiglio. Le altre voci? 9 mila per relatori e docenti, 2.475 euro il costo per alloggio e ristorazione, 1.350 euro per manifesti e brochure, 1.018 euro per acquisti di cancelleria e materiale vario, 127 euro per la Siae, 350 euro per il Gruppo Experos e 270 euro per Due Snc».
Anna Bontempo
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