Case B e C, ora è scontro sui ritardi
Condomìni, gli amministratori a Cialente: noi non abbiamo colpe
L’AQUILA. Gli amministratori di condominio escono allo scoperto e replicano al sindaco Massimo Cialente che li ha accusati, insieme a imprese, progettisti e cittadini stessi, di avere colpe per i ritardi nei lavori e pratiche per le case classificate B e C. Ma soprattutto chiedono di incontrarlo, prima possibile, in un confronto pubblico, per vedere cosa si può fare per trovare soluzioni condivise.
«Il sindaco», si legge in una nota firmata dagli amministratori di condominio Tiziana Alfonsi, Mauro Basile, Alberto De Thomasis, Giuseppe Peretti e Massimiliano Aniballi, «ci ha lanciato nuovamente delle gravi accuse imputandoci la responsabilità del ritardo nella presentazione delle domande per la riparazione dei danni causati dal terremoto, aggiungendo che avremmo perso tempo per un mese e mezzo nelle trattative con il prefetto, Franco Gabrielli per la stipula della convenzione sui loro compensi; precisando, per non lasciare incertezze sul reale significato delle sue parole, che gli amministratori chiedevano il cinque per cento sui lavori e che si sono dovuti accontentare del due per cento. In sostanza accusandoci di aver tralasciato per avidità l’interesse dei nostri amministrati.
Le affemazioni del sindaco non le accettiamo tanto più perchè provengono dal vertice di una amministrazione comunale che, come tutti gli aquilani hanno avuto modo di constatare, sta tutt’altro che brillando per efficienza».
«Il sindaco», proseguono, «continua a dare responsabilità ad altri per quelli che sono i ritardi di Cineas e del Comune stesso nel rilascio dei certificati definitivi. In merito alle accuse mosse sull’agibilità parziale, ricordiamo che tale richiesta è su base volontaria dei cittadini. Anche se, da parte nostra, ove è stato possibile, in armonia con i tecnici e senza che questo potesse costituire alcun pericolo per i proprietari, si è provveduto ad attivare tale possibilità».
«Finalmente», proseguono gli amministratori di condominio, «prendiamo atto delle buone intenzioni manifestate dal sindaco di ridurre a 10 giorni la risposta alle integrazioni presentate dai tecnici. A fronte di circa 250 pratiche presentate dai nostri studi, di cui il 60% nel mese di ottobre per le parti comuni, ad oggi soltanto 30 hanno ottenuto il contributo definitivo. Vogliamo rappresentare al sindaco Cialente che grazie all’impegno degli amministratori di condominio, dei tecnici, delle imprese e dei cittadini da noi amministrati sono stati attivati molti interventi i cui lavori sono in corso senza che i soggetti citati, in particolare le imprese, abbiano avuto alcun compenso e ci riferiamo a circa 50 cantieri».
«Nel frattempo», concludono i cinque amministratori che in tutto gestiscono circa seicento palazzi all’Aquila, «invitiamo ancora una volta il sindaco Cialente a un confronto pubblico e diretto per fare chiarezza sulle reali responsabilità dei ritardi».
In effetti un incontro era stato fissato per oggi ma è slittato ed è stato aggiornato a lunedì prossimo 22 febbraio.
Un rinvio che non è stato molto gradito dagli interessati visti i significativi problemi da affrontare.

«Il sindaco», si legge in una nota firmata dagli amministratori di condominio Tiziana Alfonsi, Mauro Basile, Alberto De Thomasis, Giuseppe Peretti e Massimiliano Aniballi, «ci ha lanciato nuovamente delle gravi accuse imputandoci la responsabilità del ritardo nella presentazione delle domande per la riparazione dei danni causati dal terremoto, aggiungendo che avremmo perso tempo per un mese e mezzo nelle trattative con il prefetto, Franco Gabrielli per la stipula della convenzione sui loro compensi; precisando, per non lasciare incertezze sul reale significato delle sue parole, che gli amministratori chiedevano il cinque per cento sui lavori e che si sono dovuti accontentare del due per cento. In sostanza accusandoci di aver tralasciato per avidità l’interesse dei nostri amministrati.
Le affemazioni del sindaco non le accettiamo tanto più perchè provengono dal vertice di una amministrazione comunale che, come tutti gli aquilani hanno avuto modo di constatare, sta tutt’altro che brillando per efficienza».
«Il sindaco», proseguono, «continua a dare responsabilità ad altri per quelli che sono i ritardi di Cineas e del Comune stesso nel rilascio dei certificati definitivi. In merito alle accuse mosse sull’agibilità parziale, ricordiamo che tale richiesta è su base volontaria dei cittadini. Anche se, da parte nostra, ove è stato possibile, in armonia con i tecnici e senza che questo potesse costituire alcun pericolo per i proprietari, si è provveduto ad attivare tale possibilità».
«Finalmente», proseguono gli amministratori di condominio, «prendiamo atto delle buone intenzioni manifestate dal sindaco di ridurre a 10 giorni la risposta alle integrazioni presentate dai tecnici. A fronte di circa 250 pratiche presentate dai nostri studi, di cui il 60% nel mese di ottobre per le parti comuni, ad oggi soltanto 30 hanno ottenuto il contributo definitivo. Vogliamo rappresentare al sindaco Cialente che grazie all’impegno degli amministratori di condominio, dei tecnici, delle imprese e dei cittadini da noi amministrati sono stati attivati molti interventi i cui lavori sono in corso senza che i soggetti citati, in particolare le imprese, abbiano avuto alcun compenso e ci riferiamo a circa 50 cantieri».
«Nel frattempo», concludono i cinque amministratori che in tutto gestiscono circa seicento palazzi all’Aquila, «invitiamo ancora una volta il sindaco Cialente a un confronto pubblico e diretto per fare chiarezza sulle reali responsabilità dei ritardi».
In effetti un incontro era stato fissato per oggi ma è slittato ed è stato aggiornato a lunedì prossimo 22 febbraio.
Un rinvio che non è stato molto gradito dagli interessati visti i significativi problemi da affrontare.

