Abruzzo, arriva la ripresina

Migliorano i dati economici, le aziende hanno più fiducia

 L’AQUILA. Debole ripresa per le aziende abruzzesi medio-grandi nel secondo trimestre del 2009, ma l’esport è ancora fermo al palo. E’ la situazione che emerge dal rapporto del Cresa presentatao ieri all’Aquila sull’andamento dell’industria manifatturiera (relativo a quelle con più di 10 addetti) in tutte e quattro le province. Ma servono interventi per aiutare le imprese del cratere. Lo sostiene il presidente dell’ente, Giorgio Rainaldi: «Se non si interverrà rapidamente con leggi speciali per risollevare le piccole aziende dei comuni del cratere», spiega, «l’economia di tutta la regione potrebbe subire un nuovo rallentamento».

 I segnali sono ancora «deboli», dice Rainaldi, «sintomo degli sforzi fatti dalle imprese medie e piccole, nel corso dell’anno, e potrebbero essere vanificati se non si interverrà con l’istituzione della zona franca per la provincia dell’Aquila».

 Dall’analisi del Cresa emergono segnali ottimistici per le aziende grandi, con più di 50 dipendenti, «Ma il segnale è ancora negativo se i dati sono paragonati allo stesso periodo del 2008», spiega Rainaldi.

 Per il presidente del Cresa buone speranze di recupero ci sono anche per il prossimo trimestre.

 L’indagine “Congiuntura Economica Abruzzese relativa al II trimestre 2009” ha coinvolto 375 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione. Dalle rilevazioni emerge che i principali indicatori economici, dopo aver vissuto un lungo periodo di decremento, assumono rispetto al periodo gennaio-marzo 2009 valori positivi. Secondo il Cresa tra aprile e giugno 2009 la produzione industriale, a fronte di una crescita del 5,9% rispetto al trimestre precedente, ha sperimentato un calo del 6,4% nel confronto con il secondo trimestre 2008. Il fatturato ha fatto registrare un incremento del 3,3% su base trimestrale (export: +5,6%) e una diminuzione del -9,5% su base annua (export: -11,3%). Gli ordinativi provenienti dal mercato nazionale e da quello estero aumentano rispettivamente del 5,1% e del 4,2% rispetto al periodo gennaio-marzo e subiscono un decremento del -12,9% e -14,3% nel confronto con il II trimestre dell’anno precedente. Cresce del 2,4% l’occupazione su base trimestrale e si contrae del 4,1% quella su base annua. Dalle piccole imprese (10-49 addetti) arrivano i segni di maggiore sofferenza mentre le medie (50-249 addetti) mostrano una maggiore capacità di tenuta. L’andamento delle piccole imprese mostra variazioni congiunturali e tendenziali generalmente inferiori rispetto alla media regionale. Nel giudizio degli operatori c’è preoccupazione per l’andamento dei prossimi sei mesi.

 Maggior tenuta mostrano le medie imprese (50-249 addetti). Sia a livello congiunturale che tendenziale tutti gli indicatori, ad eccezione del fatturato estero, assumono valori in linea o superiori alla media regionale. Gli operatori nutrono aspettative ottimistiche per quanto riguarda la produzione, il fatturato e il portafoglio ordini e più preoccupanti riguardo l’occupazione. Infine le grandi imprese. Dopo aver attraversato un periodo di difficoltà mostrano un miglioramento diffuso rispetto al trimestre precedente e gli operatori nutrono aspettative anche consistenti di crescita nei prossimi sei mesi.