L'AQUILA

Caro bollette, le scuole restano al freddo

Alunni tre settimane al freddo, circolare del sindaco ai presidi: "Non consentita l’accensione dei riscaldamenti prima del 15 ottobre". Proteste di genitori e docenti

L'AQUILA. Per tre settimane gli alunni e gli studenti dell’Aquila, con i loro insegnanti e tutto il personale scolastico, dovranno sopportare il freddo in aula. Anche quelli ancora costretti a studiare dentro alle lamiere dei Musp. Quest’anno, infatti, non ci saranno deroghe alla normativa per anticipare l’accensione degli impianti termici: i riscaldamenti non si potranno quindi attivare prima del 15 ottobre. Categorica in tal senso è la circolare inviata ai presidi dal Comune nei giorni scorsi. La causa ufficiale della decisione è il caro bollette che colpisce con forza il Comune dell’Aquila, come tutti gli enti pubblici, con vere e proprie stangate dovute alla crisi energetica in corso.

È la stessa circolare ad ammettere che il freddo in città è già arrivato, come lamentano da giorni insegnanti e genitori che segnalano bimbi e ragazzi, soprattutto nelle prime ore del mattino, costretti a coprirsi mentre seguono le lezioni. Si legge nel testo della missiva comunale: «La presente per comunicare che nonostante le avverse condizioni climatiche e il calo delle temperature registrate nel nostro territorio, non è consentita, in linea con le disposizioni governative, l’accensione anticipata degli impianti di riscaldamento rispetto alla data prevista del 15 ottobre». Quindi la circolare invita i presidi «a fornire adeguata informazione alle famiglie interessate».

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