Concorsone, trovata la talpa: è un dirigente della ricostruzione

Barca: il responsabile è Roberto Petullà, ha già dato le dimissioni dall’incarico. Intanto è scattata l’inchiesta penale con sequestri di mail sospette

L’AQUILA. Nel giorno in cui è partita l’inchiesta penale sul concorsone, una verifica amministrativa chiude il caso e stana il colpevole. Si tratta del dirigente della ricostruzione Roberto Petullà. Un comunicato del ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca chiarisce tutto.

«Lo scorso 26 ottobre il sito Aquilatv», si legge in una nota, «ha pubblicato un “quiz-tipo” relativo alle prove preselettive del concorso Ripam Abruzzo, prima che la banca dati dei test venisse pubblicata sul sito del Formez. La deprecabile diffusione di questo “quiz tipo” ha creato significative ansie nei candidati, dubbi sulla correttezza della procedura e vivaci polemiche a livello locale».

«Pur essendo quanto avvenuto privo di rischi e conseguenze – stante, come già più volte ribadito, che si è trattato della anticipazione di un quiz-tipo, comunque non sorteggiabile e non somministrabile il giorno dei test, all’interno di una prova preselettiva è stata subito avviata una procedura di verifica interna all’Amministrazione. Dalla verifica condotta dal Formez, non è emersa alcuna falla nella banca dati del Formez né nella procedura, né è emerso alcun comportamento irregolare tra i dipendenti dell'istituto. Dalla verifica nelle strutture del ministro per la coesione territoriale, è emerso che Petullà, in servizio alle strutture del Diset, alle 8,58 del 26 ottobre - utilizzando la propria e-mail di servizio – con sorprendente leggerezza, ha trasmesso il “quiz tipo” alla giornalista che poi ha pubblicato la notizia. Petullà ha trasmesso al Capo Dipartimento del Diset una nota con cui ha manifestato la propria intenzione di lasciare l’attuale incarico e di rientrare negli uffici di appartenenza del Dipartimento della Protezione civile. L’ingegner Aldo Mancurti ha condiviso con il ministro Barca l’amarezza per questa vicenda e ha accolto la richiesta».

Ieri è comunque scattata ufficialmente l’inchiesta penale sul concorsone dopo una serie di denunce quali quella di Cialente. Ieri dunque, gli investigatori si sono recati nella sede del Formez, cui è affidata la gestione del concorsone e in quella del sito internet aquilano. Gli investigatori, pertanto, dovranno ricostruire i flussi informatici del Formez e conseguenti riscontri. Si è trattato di un lavoro finalizzato a verificare anche i soggetti che in qualche modo hanno contribuito a fare uscire una notizia.

È chiaro che l’aver trovato la talpa agevola il lavoro degli inquirenti ma forse ci sono ancora dei quesiti da chiarire: ad esempio se ci sono altre persone implicate e se comunque è a rischio la stessa imparzialità della prova.

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