Il Tar ha dato il via libera al concorsone

Ritirate per ora le richieste di sospensiva. Gli avvocati dei precari: saranno ripresentate subito dopo la preselezione

L'AQUILA. Il Tar non ferma il concorsone per la ricostruzione. Restano confermate le date delle preselezioni, in programma a Roma dal 19 al 23 novembre, a cui parteciperanno oltre 17mila candidati.

Il tribunale amministrativo del Lazio, dove erano stati presentati 6 ricorsi contro il bando per l'assunzione a tempo indeterminato di 300 persone che dovranno lavorare alla ricostruzione dell’Aquila, ha rigettato ieri la richiesta di sospensiva presentata, per conto di oltre 100 ricorrenti, dai legali aquilani Fausto Corti, Roberto Colagrande e Isabella Di Benedetto e dagli avvocati Mario Sanino e Franco Coccoli di Roma. Sono stati gli stessi avvocati a scegliere di rinunciare alla sospensiva, andando direttamente al merito. Una decisione collegiale, maturata quando il giudice in udienza ha obiettato che non vi fosse la certezza del danno, in quanto il concorso ancora non viene espletato. Ciò non toglie che possa essere ripresentata una nuova richiesta di sospensiva, come ha spiegato l'avvocato Corti. «Durante la discussione è emerso che non vi fossero, attualmente, degli elementi lesivi per i ricorrenti che, in teoria, potrebbero risultare vincitori. Per questo», ha sottolineato, «di comune accordo, tutti i legali hanno deciso di rinunciare alla sospensiva e di andare nel merito. Sarà sufficiente che anche uno solo o una parte dei ricorrenti non superi le prove delle preselezioni, per poter di nuovo fare istanza di sospensiva. E nel caso, gli atti saranno impugnati con motivazioni aggiuntive, se dovessero emergere vizi relativi a quella fase».

Nei ricorsi vengono contestati sia gli atti con cui il Comune dell'Aquila e gli altri Comuni del cratere hanno affidato al Ripam-Formez la gestione del concorso, sia le modalità del bando di reclutamento pubblicato lo scorso 11 settembre. Oltre ai lavoratori precari assunti dopo il sisma del 2009 e impiegati nella fase di emergenza e ricostruzione, si sono rivolti al Tar anche i co.co.co e i dipendenti a tempo indeterminato del Comune del capoluogo, che si ritengono penalizzati, a causa del concorso, negli avanzamenti di livello e i cui ricorsi sono seguiti dagli avvocati Mario Sanino e Franco Coccoli e da Isabella Di Benedetto. «Anche noi abbiamo scelto di rinviare la discussione al merito», ha commentato Di Benedetto. «Intanto, per tutelare gli interessi dei dipendenti a tempo indeterminato del Comune, siamo pronti a presentare ricorso al giudice del lavoro. In seguito, ci riserveremo, anche alla luce di quello che succederà alle preselezioni, d’integrare le istanze davanti al giudice amministrativo». «Per quanto riguarda i precari», aggiunge il legale, «riteniamo che ci siano delle irregolarità nei contratti stipulati negli anni. E ci sono poi dei dubbi su come si andrà ad applicare la riserva prevista nel bando: secondo il Comune potranno usufruirne anche i co.co.co, per il Formez non è chiaro».

Il concorso, lo ricordiamo, prevede che il 50% dei 300 posti sia riservato a chi ha già maturato almeno un anno di esperienza lavorativa nei processi della ricostruzione. Ma lo scoglio più grande, per accedere alle 4 prove scritte e all’orale, è rappresentato dalle preselezioni, alle quali prenderanno parte 17.042 candidati provenienti da tutta Italia: si gioca tutto in 45 minuti, che è il tempo concesso per rispondere a 70 quesiti di carattere generale e inerenti alla ricostruzione.

La sensazione dei legali è che comunque il bando diventerà facilmente impugnabile: chiunque non riuscisse a superare le prove potrebbe infatti presentare ricorso. Intanto, dopo l'udienza di ieri davanti al Tar del Lazio, il Formez conferma che «non ci sono ragioni ostative al sereno svolgimento del concorso». Secondo l'ufficio legale del Formez Pa, «la difesa di Formez Pa e l'avvocatura dello Stato hanno evidenziato la carenza di interesse all’impugnazione del bando, in assenza di clausole impeditive della partecipazione e la determinazione per legge della previsione e delle modalità del concorso».

«A fronte di tali eccezioni e all’esito della discussione», sostiene ancora l’ufficio legale del Formez, «essendo stato evidenziato che non emerge alcuna lesione degli interessi dei candidati, i ricorrenti hanno rinunciato alla richiesta di sospensione del concorso. Formez Pa ritiene che tale esito sia conferma, casomai ve ne fosse stato bisogno, della mancanza di ragioni ostative allo svolgimento del concorso». Dunque, il concorsone va avanti, come pure l'inchiesta giudiziaria avviata dopo la fuga di notizie sulle domande della preselezione.

Romana Scopano

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