Infermiere del 118 picchiato in ambulanza: è stato colpito con un pugno al volto

19 Luglio 2025

Giovane ferito durante un trasferimento all’Aquila per un Trattamento sanitario obbligatorio. Il fatto si è verificato ieri pomeriggio

L’AQUILA. «Sono stato colpito al volto con un pugno, all’improvviso, mentre stavamo effettuando il trasporto con l’ambulanza». È il racconto dell’infermiere del 118 in servizio all’Aquila che ieri pomeriggio è stato aggredito da un sessantenne sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio (Tso). L’episodio si è verificato durante il trasferimento dell’uomo dall’ospedale di Avezzano a quello dell’Aquila, operazione per la quale è stato coinvolto un equipaggio in servizio in quel momento nel capoluogo di regione che ha raggiunto la Marsica.

L’infermiere ha riportato traumi al volto, ma fortunatamente gli esami più approfonditi a cui è stato sottoposto hanno escluso fratture o conseguenze importanti. Resta, però, la grande paura per un episodio che riaccende i riflettori sull’emergenza legata alle violenze commesse su chi opera in campo sanitario, piaga che ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza sempre più complessa da gestire. La vicenda ha preso le mosse nel pomeriggio.

Il sessantenne, non nuovo a episodi simili, aveva dato in escandescenze ad Avezzano e per questa ragione era stato trasferito all’ospedale cittadino. Inizialmente sembrava aver accettato il ricovero volontario, ma poi, all’improvviso, aveva dato segni di squilibrio. Per questa ragione era stato deciso il trasferimento al reparto di Psichiatria dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, in Tso, con un’ambulanza scortata dai vigili urbani.

Una volta all’interno del mezzo, però, quando tutto sembrava scorrere normalmente, all’improvviso l’uomo si è divincolato e ha sferrato un pugno al volto all’infermiere il quale, nonostante il dolore, ha avuto la prontezza di riuscire ad evitare l’aggressione anche al medico presente sul mezzo, frapponendosi con il corpo. La corporatura robusta dell’infermiere ha evitato il peggio. Diverso sarebbe stato il discorso in presenza di un soggetto più esile o, peggio ancora, di una donna.

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