Oncologia senza posti auto La protesta in ospedale

I familiari di alcuni pazienti sollecitano un intervento del manager Asl, Silveri «Il parcheggio a pagamento per il ticket ci penalizza: serve un’area riservata»

L’AQUILA. «Nonostante i nostri appelli non si è ancora trovata una soluzione per i posti auto a Oncologia».

A parlare è un familiare di un paziente sottoposto alla chemioterapia all’ospedale “San Salvatore”. Con la ripresa a pieno regime dell’attività sanitaria, la caccia al posto auto in ospedale è diventata una necessità. Così come è una necessità, per questi pazienti, accedere al reparto per ricevere le cure secondo le prescrizioni mediche.

L’amarezza che traspare dalle parole dei loro familiari e accompagnatori è davvero grande. «Da quando è stato istituito il parcheggio a pagamento nella zona davanti allo sportello ticket», riferisce uno dei diretti interessati, «la situazione per i posti auto è nettamente peggiorata». Infatti, dallo scorso mese di agosto, e in via sperimentale per la durata di dodici mesi, di fronte ai locali del Cup è stata istituita una zona di parcheggio a pagamento. Un provvedimento, secondo l’Asl, necessario per regolamentare e dare a tutti gli utenti la possibilità di parcheggiare davanti ai locali del Cup per il tempo necessario alla prenotazione oppure al pagamento del ticket. Per applicare questa “filosofia”, nella prima ora di sosta il parcheggio è gratuito, mentre dall’ora successiva scatta il pagamento di un euro a ora o frazione di ora.

«Il parcheggio a pagamento non è certo adatto ai pazienti oncologici oppure a chi li accompagna alle terapie», evidenzia ancora il cittadino. «Anzi, anche se magari può funzionare bene per il ticket, il parcheggio a pagamento si può dire che abbia contribuito a peggiorare la situazione. Da un giorno all’altro, infatti, sono state messe le strisce blu e le sbarre senza sentire nessuno. In tutto questo tempo l’azienda sanitaria e tutti i suoi dirigenti nei vari settori non hanno trovato il modo di trovare una soluzione a un problema già noto e segnalato varie volte. Una delle soluzioni potrebbe essere quella di riservare alcuni posti auto ai pazienti oncologici in una zona il più possibile vicina al reparto, così come avviene per chi è sottoposto alla radioterapia. Oppure quella di far accedere gratis, ai posti a pagamento, i pazienti con tanto di esenzione stabilita dall’Asl stessa. Ma non sono i cittadini né i pazienti a dover trovare le soluzioni. Tocca ai dirigenti dell’Asl che dovrebbero avvertire questo problema come una delle priorità da affrontare e risolvere».

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